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“È chiaro che il sindaco Orlando è stato mollato dalla sua stessa maggioranza e, anche oggi, per l’ennesima volta, i lavori d’aula sono stati rinviati per l’assenza del numero legale”. I cinquestelle, al Comune di Palermo, stigmatizzano, dunque, quanto accaduto, all’interno di una situazione politica delicatissima che vede il primo cittadino impegnato al tira e molla per cercare di fare la “quadra” e dare anche il via al rimpasto. Molto probabilmente il malcontento che governa questo stallo infinito, dipende proprio da questo fattore.

“Questa mattina a Sala delle Lapidi i numeri della maggioranza – continuano i grillini per bocca del proprio capogruppo, Ugo Forello – non sono stati in grado di supportare il voto di quello che avrebbe dovuto essere il primo atto di una lunga serie di questioni molto delicate sul tema del bilancio consolidato. È  evidente già da mesi che, la maggioranza di Orlando, non riesce a funzionare. Infatti, oltre alla mancanza dei numeri per garantire lo svolgimento della seduta, va denunciato che l’avvocatura comunale non si è presentata in aula, nonostante fosse attesa, facendo slittare il voto”.

Un’impasse che di fatto sta rallentando il percorso di discussione della delibera cardine della macchina comunale e cioè il bilancio consolidato, che lo stesso Orlando ha definito “strumento essenziale”, (potete leggere l’articolo cliccando qui), per la messa in sicurezza dei conti delle partecipate. E nei prossimi giorni capiremo se questo immobilismo verrà sbloccato dal manuale “Cencelli”, applicabile sempre nelle situazioni più complicate.

“Un vero e proprio colabrodo, senza che nessuno muova un dito. Occupazioni abusive, lavori di ristrutturazioni mai iniziati o collaudi mai fatti. E il Comune, finora, cosa ha fatto? Praticamente nulla. E’ stata adottata la politica del vivi e lascia perdere, quella di non decidere e sperare che tutto vada bene”. Una denuncia durissima quella dei consiglieri comunali Sabrina Figuccia (Udc) e Claudio Volante (I Coraggiosi), sullo stato del patrimonio immobiliare scolastico come loro stessi affermano “sia stato certificato dall’assessorato comunale di via Notarbartolo”.

E continuano parlando di numeri. “A Palermo, lo mette nero su bianco il Comune, ci sono ben 26 scuole inutilizzabili perché occupate abusivamente oppure in attesa di ristrutturazione. Tutto questo mentre ci sono decine di bambini costretti a fare lezione in strada perché i tetti delle proprie aule rischiano di crollare da un momento all’altro”.

Anzi, sembrerebbe che sia stato dato un generico incarico alla polizia municipale, ma finora gli effetti sono stati praticamente nulli. Perché? Si possono prefigurare gli estremi dell’omissione d’atti ufficio?

E sulla questione Figuccia e Volante hanno presentato un’interrogazione ad Orlando: “chiediamo quando finalmente il Comune riprenderà possesso dei suoi beni e quando questi immobili saranno a disposizione degli alunni, così da evitare di studiare in mezzo ad una strada. I nostri bambini attendono risposte certe, che finora purtroppo sono mancate”.

“La Rap rischia davvero il default. Un’azienda fragilissima che ha soltanto 10 milioni di euro di capitale sociale  e che dal 2017 è senza consiglio di amministrazione, quindi senza guida politica”. Ferrandelli, capo dell’opposizione a Sala delle Lapidi interviene in consiglio comunale, dove si è affrontato il nodo delle partecipate e in particolare della Rap. Tema che negli ultimi giorni è stato al centro di un duro dibattito d’Aula.

“Noi non vogliamo cadere nel precipizio con  voi e non mi sento rassicurato. I dubbi serpeggiano, manca anche oggi il presidente del consiglio comunale e nessuno garantisce la tenuta di questa AulaQuando si vuole votare un bilancio le ragioni non potete sostenerle perchè non sono sostenibili e il Sindaco, come sempre, non è presente e delega a soggetti che certamente sono previsti per legge, ma non possono essere interlocutori politici”. 

E continua riferendosi al bilancio consolidato: “Magari troverete una volta la ragione dei numeri a 16 per approvare il bilancio, ma non quella della città, sempre sporca e senza servizi. Per non parlare della situazione dell’Amat, in cui immagino sempre il volto corrucciato del presidente dell’azienda che non sa come trovare i 9 milioni di euro per farla sopravvivere”.

Una situazione molto complessa, alla quale si aggiunge il nodo dei 40 milioni di crediti che la Rap avanza dal Comune. Un debito che sarà difficile poter onorare da parte di Palazzo delle Aquile, anche se il vero nodo rimane quello dei disallineamenti delle partecipate. E a questo si lega anche il presunto rimpasto di governo cittadino e delle nomine che ne conseguirebbero. Orlando sicuramente sta temporeggiando, malgrado abbia annunciato tempi celeri per la nuova squadra. E sicuramente anche questa è una strategia, in attesa che il 2018 passi in fretta e  arrivi il 2019 quando le campane delle europee potrebbero “suonare a festa”.

 

“L’amministrazione comunale di Palermo, con colpevole ritardo, prova a correre ai ripari e sopperire alle proprie inefficienze chiedendo aiuto ai cittadini. E’ partito, infatti, un progetto per arruolare volontari per campagne di sensibilizzazione e per la promozione della raccolta differenziata nelle aree del Porta a Porta”. I consiglieri comunali cinquestelle a sala delle Lapidi, Concetta Amella e Antonino Randazzo mettono sotto accusa il Comune di Palermo e il sindaco Orlando in riferimento a quello che definiscono “un quadro allarmante in tema di raccolta differenziata”.

Il consiglieri comunali sostengono che “dal controllo e monitoraggio effettuato da Palermo Ambiente sulla RAP emerge una carenza del servizio di raccolta della differenziata e del coinvolgimento dei cittadini: la frequenza di prelievo dei contenitori stradali della raccolta differenziata è insufficiente e comporta il tracimare dei rifiuti”.ù

“Dati preoccupanti” a loro dire – anche sul “Porta a porta 2”. Parlano, inoltre, di “disservizi per mancati ritiri da parte della RAP che, nell’area Strasburgo, sarebbero addirittura quasi il 30 per cento”.

“Ad una partecipata che fa fatica, si aggiungono le anomalie relative alla non corretta differenziazione dei rifiuti da parte dei cittadini, circa il 40% degli utenti del progetto “Palermo differenzia 2” non effettua una raccolta differenziata di qualità a fronte di controlli e attività di sensibilizzazione e formazione sul territorio praticamente inesistenti”.

E infine, parlano della figura dell’ispettore ambientale, atteso ormai da 5 anni, che il Sindaco si era impegnato ad istituire. Era il dicembre 2013 quando Orlando, sottoscrivendo un protocollo d’intesa per l’avvio del progetto “Palermo differenzia 2”, aveva detto che in “tempi brevi sarebbe stato creato il ruolo di ispettore ambientale con poteri sanzionatori”.

“È l’ora di smetterla con i proclami e con le passerelle”concludono i due consiglieri pentastellati -. “La triste realtà è che Palermo continua a essere una città che non funziona nei suoi servizi essenziali, ma che purtroppo si ritrova un Sindaco che va avanti a forza di propaganda che inganna i cittadini”. E la Rap continua ad essere nel mirino dell’opposizione, proprio nei giorni dove è in discussione, in consiglio comunale, il bilancio consolidato, strumento essenziale, come ribadito dallo stesso Sindaco (potete leggere l’articolo cliccando qui), per la messa in sicurezza dei conti delle partecipate.

“Non vedo l’ora che passi la campagna elettorale così finalmente potremo avere un Ministro dell’Interno. Perché non è normale che dall’inquilino del Viminale non venga una, che sia una parola di condanna per un omicidio a sfondo razziale, ma anzi altre parole di incitamento all’odio e alla divisione. Forse, passata la campagna elettorale, Salvini scoprirà che al di là dei proclami la sicurezza di una comunità e di una nazione è cosa più seria e complessa del continuo additare un nemico, anzi un unico gruppo sociale quale nemico”.

E’ il commento del sindaco Orlando che attacca il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che avrebbe preferito il silenzio sull’omicidio di un uomo di 29 anni originario del Mali, Sacko Soumayla, con regolare permesso di soggiorno, ucciso da una fucilata alla tempia. Il fatto è accaduto la sera del 2 giugno, a San Calogero, in provincia di Vibo Valentia.

Secondo il racconto di uno dei sopravvissuti, Drame Madiheri, 39 anni, a sparare sarebbe stato un uomo sceso da una Panda bianca che ha preso la mira sparando quattro colpi: Drame Madiheri ha anche visto la persona che ha sparato, era piuttosto anziano, bianco, e ha individuato le prime due lettere della targa della sua auto.

E adesso la polemica è bella e servita, in un quadro politico dove, sulla vicenda dei migranti, la Tunisia è stata anche coinvolta. Salvini, infatti, nella qualità di ministro aveva detto, a proposito del paese africano che “spesso esporta galeotti”. Dichiarazione smussata dall’ambasciatore. E Salvini intervenendo direttamente ha dichiarato di essere “pronto a incontrare il ministro tunisino per migliorare la cooperazione”. L’incidente diplomatico, almeno per adesso, è stato messo in sicurezza.

“Oggi è avvenuta una nuova aggressione da parte di un uomo di origini straniere, che questa volta ha preso di mira uno dei mezzi dei vigili senza un apparente motivo. Bisogna far capire in modo chiaro a chi si permette di mettere le mani addosso ai nostri agenti, come accaduto nello scorso fine settimana ad un uomo della Polizia municipale di Palermo, solo per aver preteso il rispetto delle regole nel cuore della nostra città a Piazza Rivoluzione, che, come ha affermato lo stesso ministro, è finito il tempo del liberi tutti”.

E’ Sabrina Figuccia, consigliera comunale dellUdc, ma da un pò di tempo vicina alle posizioni politiche della Lega, ad intervenire sull’ennesima aggressione consumata a danno di un mezzo della Polizia municipale di Palermo.

La consigliera comunale esprime solidarietà all’intero Corpo dei vigili urbani, dopo  “la vile aggressione a uno dei nostri uomini in divisa della Polizia Municipale e a tutti coloro che ogni giorno tutelano la nostra sicurezza. E voglio, anche, lanciare un appello al Ministro degli Interno, Matteo Salvini: Occorre una vera riforma che non faccia più sentire soli tutti quegli uomini e quelle donne che ogni giorno rischiano la propria vita per difenderci, cercando di garantire la nostra sicurezza”. 

“A questi uominiaggiunge la Figucciavanno riconosciuti diritti sacrosanti che purtroppo ancora vengono calpestati e a volte non riconosciuti persino dalla stessa amministrazione comunale, come nel caso dell’indennità di pubblica sicurezza, di cui da troppo tempo si discute senza trovare una soluzione concreta. Come possiamo pretendere il rispetto dei cittadini se il Comune, in primis, non fornisce gli strumenti affinché questi uomini e queste donne possano svolgere più serenamente il proprio lavoro?

E attacca ancora il sindaco Orlando. “Questo il quesito da cui partire per avere città più sicure, al netto di facili proclami, di cui il Sindaco é fin troppo esperto. Mi auguro che anche Palermo si allinei al programma del governo nazionale e sono certa il Ministro degli Interno saprà bacchettare, laddove necessario, anche l’amministrazione Orlando che sembra non tutelare abbastanza i nostri migliori uomini e donne in divisa”.

Le reazioni.

Igor Gelarda, consigliere comunale M5S

“Massima solidarietà agli uomini della Polizia municipale che, ancora una volta, hanno subito un aggressione, in questo caso da un cittadino rumeno. Privi di mezzi e sotto organico, con una età media di oltre 50 anni e un’amministrazione comunale che non li ha mai tutelati in maniera adeguata, basti pensare che è in debito di svariati milioni di euro nei loro confronti. Lo afferma il consigliere comunale, Igor Gelarda (M5S).Faremo pressione affinché il nuovo governo istituisca un’anagrafe della Polizia municipale nazionale e che li doti di quegli strumenti per poter svolgere in sicurezza e al meglio la loro attività di polizia giudiziaria. E al Sindaco di Palermo dico che la Polizia municipale non è solo uno strumento per fare cassa, ma anche un importante mezzo per tutelare le nostre strade e i cittadini”.

“L’Amat dall’inizio del 2018 ad oggi è in perdita di 3 milioni di euro. E adesso rischia realmente lo stato di insolvenza e il fallimento se non si interverrà in tempi rapidi, mentre l’amministrazione comunale, con le sue condotte acefale e in assenza di pianificazione, sembra volere determinare proprio questo stato”.

Ugo Forello, capogruppo consiliare dei cinquestelle, attacca nuovamente il Comune sul versante delle partecipate, proprio nei giorni della discussione in consiglio comunale del bilancio consolidato, nel corso della riunione che si è svolta oggi tra la I e la III commissione consiliare.

“E’ anche emerso, in modo ancora più palese, lo stato di abbandono e di crisi in cui si trova l’azienda di via Roccazzo e il probabile contenzioso fra la stessa partecipata e il Comune sui circa 9 milioni di euro disallineati. Infatti la proposta di bilancio predisposta dal consiglio di amministrazione – conclude Forello – è stata inviata, inoltre, al socio Comune di Palermo, con una perdita di esercizio di circa 6 milioni e 400 mila euro e inserendo fra i crediti dovuti i 9 milioni di euro di cui il Comune ha preteso la cancellazione”.

Una situazione sempre più complicata, sia a livello politico che di tenuta delle aziende anche se il sindaco Orlando, ne  abbiamo parlato su BloggandoSicilia, aveva rassicurato in consiglio comunale, parlando di “conti messi in sicurezza”. Non rimane, dunque, che aspettare la chiusura della discussione generale del bilancio consolidato in aula e poi passare alla conta dei numeri per vedere se, la maggioranza (trasversale) di cui Orlando può fare affidamento reggerà o se il mutato quadro politico nazionale entrerà a gamba tesa anche a Sala delle Lapidi. Come dire: i passaggi di casacca sono prossimi e gli equilibri politici  in consiglio comunale, potrebbero subire un vero e proprio movimento tellurico.

 “Noi siamo assolutamente contrari a qualsiasi forma di privatizzazione dei servizi locali. La scelta del bilancio consolidato determina un punto di non ritorno che è quello della messa in sicurezza  del sistema delle partecipate e impedisce, come è successo nel passato, la possibilità che qualche azienda municipalizzata possa fallire e fallendo possa aprire la porte a speculazioni private”.

Il sindaco Orlando interviene in consiglio comunale sulla discussione del bilancio consolidato che l’aula sta affrontando e che dovrebbe approvare. E’ da tempo che il professore è sotto “attacco”, per i conti in rosso del Comune e delle partecipate, mosso dall’opposizione. Ne abbiamo più volte parlato su BloggandoSicilia.

“Abbiamo deciso di mettere in sicurezza il sistema delle partecipateha ribadito Orlandoed affrontare il problema dei disallineamento dei conti che nel 2012 erano di 240 milioni di euro e che, oggi, si è ridotto a 42 milioni. Queste somme verranno assorbite con il bilancio di previsione e la possibilità di spalmarle nei prossimi anni senza che questo incida sui conti delle stesse aziende”.

Orlando, dunque, descrive una situazione rosea ma certamente l’iter del bilancio consolidato a Sala delle Lapidi non sarà una passeggiata.  La stessa Corte dei conti aveva espresso delle perplessità. Per non parlare delle osservazioni amministrativo-contabili contenute nel MEF, che gli ispettori del ministero della Finanza avevano rilevato (cliccando qui potete leggere la relazione di pre-dissesto).

Una situazione che vedrebbe piombare il Comune, che conta oltre 7 mila dipendenti, in un baratro da ripercussioni inimmaginabili. E speriamo che le “parole” rassicuranti del primo cittadino, non siano solo un atto dovuto.

 

“I problemi si affrontano e si risolvono dialogando in maniera costruttiva e non minacciando denunce e instaurando il clima del terrore”. Fabrizio Ferrandelli, leader dell’opposizione in consiglio comunale, attacca nuovamente il sindaco Orlando, “intenzionato a ricorrere all’avvocatura nei confronti di dirigenti, dipendenti  e consiglieri comunali”.

“Un buon sindaco aggunge Ferrandellinon denuncia i propri dirigenti e i propri consiglieri, ma cerca di capire la matrice dei problemi e trova il modo per affrontarli e risolverli insieme. I dirigenti possono anche sbagliare, ma  si tratta dell’anello più debole della macchina amministrativa, in quanto non ci sono concorsi da anni, è un comparto sottodimensionato e sono sovraccaricati di lavoro”.

“Trovo inaccettabile e preoccupante che il sindaco dichiari di aver dato mandato all’avvocatura persino contro alcuni consiglieri comunali di maggioranza. Tali atteggiamenti rischiano di minare la libertà di rappresentanza e il libero esercizio delle proprie funzioni. Sappia che noi siamo pronti ad alzare barricate, ad esporci in prima persona – ha detto infine Ferrandelli – senza farci intimidire dalle conseguenze. È finito il tempo dell’arroganza e della monarchia assoluta”.

“Il fatto che al coro della destra italiana si stiano unendo in queste ore nell’insulto al Presidente Mattarella e all’Italia personaggi del calibro di Steve Bannon, Marine Le Pen e Nigel Farage, la dice lunga su cosa stava e stia davvero avvenendo. La destra più violenta, razzista, xenofoba e guerrafondaia si è unita per proseguire il proprio attacco ai sistemi democratici in Europa”.

Parole durissime quelle del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nei confronti di quanti stanno attaccando il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, sulla vicenda del contratto di governo giallo-verde, abortito nei giorni scorsi.

“Se non stupisce la posizione della destra leghista, lascia perplessi la facilità con cui anche il Movimento 5 Stelle si sia subito omologato, silenziando quelle voci e quelle storie che nulla hanno a che vedere con chi non nasconde le proprie simpatie fasciste e naziste. La scompostezza e violenza delle posizioni assunte dai rappresentanti dei cinquestelle è augurabile, per i suoi tanti elettori antifascisti e non xenofobi, che siano soltanto l’ennesima conferma di ingenuità e frutto della tardiva comprensione di essere caduti in una trappola”.

“Al di là della ovvia considerazione che il Presidente Mattarella ha agito e sta agendo nel pieno rispetto della nostra Carta Costituzionale, ed in particolare delle proprie prerogative e dell’articolo 92, non si può non sottolineare che egli sta compiendo quanto di più alto è richiesto ad un Presidente della Repubblica: tutelare i valori ed il sistema democratico fondanti della nostra Repubblica, da qualsiasi attacco interno o esterno che sia. Appunto la reazione scomposta e violenta della destra neofascista nazionale ed internazionale dimostra la correttezza dell’operato di Mattarella”.