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E’ un attacco durissimo quello della Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen contro Putin che, in un video pubblicato su twitter, ha annunciato l’avvio della procedura per l’istituzione di un tribunale speciale sui crimini commessi dalla Russia contro il popolo ucraino.

“La Russia – ha affermato la Presidente von der Leyen – deve pagare per i suoi crimini orribili. Collaboreremo con la Corte penale internazionale e contribuiremo alla creazione di un tribunale specializzato per giudicare i crimini della Russia”.

“Con i nostri partner, ci assicureremo che la Russia paghi per la devastazione che ha causato, con i fondi congelati degli oligarchi e i beni della sua banca centrale. L’esecutivo europeo nelle prossime ore invierà ai Paesi membri una proposta ad hoc, per permettere che le responsabilità della Russia possano essere giudicate davanti a una Corte”. 

“La Russia – ha detto infine la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen – deve anche pagare per le devastazioni che ha provocato. Si stima che i danni subiti dall’Ucraina siano attorno ai 600 miliardi di euro e gli oligarchi devono risarcire e coprire i le spese per la ricostruzione, e noi abbiamo gli strumenti perché la Russia paghi. Abbiamo bloccato 300 miliardi di euro delle riserve della banca centrale russa e congelato 19 miliardi di euro degli oligarchi russi”.

(fonte ansa e foto ispionline.it)

Il video pubblicato sul profilo twitter di Ursula von der Leyen

E’ Rishi Sunak il nuovo premier britannico che sostituisce Liz Truss, dimessasi dall’incarico nei giorni scorsi. Il partito conservatore inglese, dunque, ha deciso. La maggioranza dei Tories ha scelto di incoronare il 42enne come nuovo leader del Partito e, automaticamente, anche come nuovo primo ministro. Sunak ha avuto la meglio contro gli altri due candidati alla leadership del partito: l’ex premier Boris JohnsonPenny Mordaunt, attuale leader della Camera dei Comuni che si è ritirata dalla corsa. Dopo le dimissioni di BoJo nel luglio scorso e quelle di Liz Truss, il 20 ottobre, Sunak diventa così il terzo premier britannico in poco più di tre mesi. Non solo: il nuovo leader dei conservatori, che ha origini indiane, sarà anche la prima persona non bianca a ricoprire il ruolo di primo ministro.

Nato a Southampton nel 1980 da una coppia di immigrati indiani, Sunak è cresciuto in una famiglia benestante. Suo padre Yashvir è medico, mentre la madre Usha è titolare di una farmacia. Dopo una laurea in Filosofia, politica ed economia a Oxford, Sunak vola negli Stati Uniti, dove ottiene un master in Business administration all’Università di Stanford. È lì che conosce Akshata Murty, figlia di un miliardario indiano fondatore del colosso informatico Infosys. I due si sono sposati nel 2009 e hanno avuto due figli. Una volta tornato nel Regno Unito, i primi passi di Sunak nel mondo del lavoro non sono nella politica, ma nel mondo della finanza: prima a Goldman Sachs (per quattro anni) e poi in alcuni fondi speculativi. Un passato che gli è valso l’appellativo di “uomo di Davos”, usato dai rivali laburisti in riferimento alla città svizzera che ospita ogni anno il meeting del World Economic Forum.

Rishi Sunak e Liz Truss

Negli ultimi mesi, Sunak non è stato esente da scandali. Ad aprile, i media britannici hanno scoperto che la ricchissima moglie Akshata Murty ha sfruttato per anni una controversa legge sul domicilio oltremanica per non pagare le tasse nel Regno Unito. Una rivelazione arrivata proprio mentre suo marito, nelle vesti di ministro delle Finanze, si preparava ad alzare le tasse per la prima volta dopo molti anni. Quelle stesse inchieste hanno poi portato a un’altra rivelazione: Sunak aveva da poco fatto richiesta per una green card negli Stati Uniti, probabilmente per trasferirsi oltreoceano. A tutto questo si aggiunge poi il partygate, lo scandalo in cui Johnson e alcuni suoi alleati, tra cui proprio il nuovo premier inglese, sono stati multati per aver violato le restrizioni anti-Covid. Le dimissioni di Sunak, arrivate il 5 luglio, sono state l’inizio di una serie di addii che ha portato al passo indietro di Johnson.

(fonte repubblica e openonline)

Lo scenario in Ucraina appare sempre più delineato e la presa di posizione degli Usa fa capire che lo scontro è ormai tra Biden e Putin.

“Bisogna muoversi più velocemente possibile per far arrivare agli ucraini le armi di cui hanno bisogno per difendersi nella nuova offensiva russa nel Donbass – e, per questo, gli Usa stanzieranno un nuovo pacchetto di aiuti militari per Kiev. L’importo anche stavolta sarà di 800 milioni di dollari. Ad annunciarlo è il presidente Usa Joe Biden, nel corso del discorso alla Casa Bianca per aggiornare gli americani sugli sforzi per assistere il popolo ucraino e presentare i nuovi aiuti, che sono stati finalizzati negli ultimi giorni.

“E’ ormai chiaro al mondo intero: la Russia ha lanciato e concentrato la sua campagna alla conquista di nuovi territori – ha aggiunto Biden – e noi ora siamo in una finestra cruciale di tempo durante la quale imposteranno la prossima fase della guerra”.

“La battaglia di Kiev è stata una storica vittoria per gli ucraini, una vittoria per la libertà, vinta dal popolo ucraino con l’aiuto senza precedenti” degli Stati Uniti ed i suoi alleati, ha detto ancora il Presidente degli Stati Uniti d’America, continuando: “Ora dobbiamo accelerare questo pacchetto di aiuti per aiutare gli ucraini a prepararsi per l’offesiva russa che sarà più limitata in termini di geografica ma non in termini di brutalità”, ha detto ancora Biden che nel discorso sottolineando più volte come, dopo la ritirata russa dall’area di Kiev, stiano emergendo “prove” degli “orrori” e dei “crimini di guerra” commessi dai russi.

Il presidente americano ha poi ribadito la convinzione che, di fronte ai “coraggiosi militari e civili ucraini” e il continuo sostegno degli Usa e degli alleati, Vladimir Putin “non potrà mai vincere, non potrà mai riuscire a dominare ed occupare l’Ucraina”.

“Prima di tutto è da vedere se veramente controlla Mariupol“, ha poi risposto alla domanda di un giornalista su cosa significhi per Vladimir Putin la conquista della città ucraina che ha assediato per settimane. “Una cosa certa sappiamo di Mariupol – ha poi aggiunto -, è che dovrebbe lasciar passare gli aiuti umanitari per permettere alle persone di uscire. Questo è quello che ogni capo di Stato farebbe in queste circostanze”. Il presidente americano ha poi continuato ribadendo che “non ci sono ancora prove che Mariupol sia completamente caduta“.

Non sappiamo – ha detto ancora il presidente Usa – quanto durerà questa guerra ma mentre ci avviciniamo alla soglia dei due mesi, ecco quello che sappiamo: Putin ha fallito nelle sue grandi ambizioni sul campo di battaglia. Dopo settimane di bombardamenti, Kiev ancora regge, il presidente Zelensky e il governo democraticamente eletto rimangono al potere”. Biden ha ripetuto più volte come sia cruciale per Kiev il “costante flusso di armi, munizioni, intelligence da tutte le nazioni del mondo libero guidate da noi”.

Il nuovo pacchetto di aiuti – che comprende artiglieria pesante e munizioni – porterà il 3,4 miliardi di dollari il totale dell’assistenza militare fornita da Washington a Kiev dall’inizio dell’invasione russa lo scorso 24 febbraio. Nei giorni in cui è stato messo a punto il nuovo pacchetto, Biden ha avuto una video chiamata con gli alleati, lunedì scorso, al termine della quale anche altri Paesi hanno annunciato nuovi invii di armi a Kiev.

Intanto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky ha ringraziato Biden: “Sono grato al presidente degli Stati Uniti e al popolo americano per la leadership nel sostenere il popolo ucraino nella lotta contro l’aggressione russa. Questo aiuto oggi è necessario più che mai! Salva la vita dei nostri difensori della democrazia e della libertà e ci avvicina al ritorno della pace”.

(fonte agenzia adnkronos – afp)

Putin continua ad attaccare l’Unione europea, rea a suo dire di aver adottato pesanti sanzioni contro la Russia. Lo “zar” utilizzerebbe, dunque, il gas come arma di ricatto.

“I cosiddetti partner dei Paesi ostili – dice lo zar del Cremlino – ammettono di non poter fare a meno delle risorse energetiche russe, compreso il gas naturale, per esempio. I suoi sostituti ragionevoli per l’Europa semplicemente non sono disponibili ora. Sì, è possibile, ma ora non è disponibile. Tutti lo capiscono. Semplicemente non ci sono volumi gratuiti sul mercato mondiale. E le consegne da altri paesi, principalmente dagli Stati Uniti, che possono essere inviate in Europa, costeranno ai consumatori molte volte di più”.

Un’altra dichiarazione più che esplicita di Putin, che tenta ulteriormente di mettere all’angolo l’Europa e costringerla a comprare il gas russo. Una situazione che pone, ovviamente, delle riflessioni ma soprattutto alle soluzioni da trovare che, purtroppo, non saranno e non potranno essere immediate.

IL VIDEO

(fonte agenzia Vista e sito open.online)

Parole pesanti come le pietre, quelle del Presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden, contro Vladimir Putin. E attaccando direttamente il capo del Cremlino parla dello “zar russo” come di “un dittatore che commette un genocidio”.

“Il vostro bilancio familiare, la vostra capacità di fare il pieno – aggiunge Biden nel corso della visita in Iowa, parlando dell’aumento dei prezzi dei carburanti – niente di tutto ciò dovrebbe dipendere dal fatto che un dittatore dichiari guerra e commetta un genocidio dall’altra parte del mondo”.

Finora il presidente americano aveva parlato di crimini di guerra, ma non di genocidio. Il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, nei giorni scorsi aveva specificato che “vediamo atrocità, crimini di guerra, ma ancora non vediamo un livello sistematico di deprivazione della vita del popolo ucraino che arriva al livello di genocidio”.

Interpellato domenica scorsa dalla Cnn, Sullivan aveva detto che non è importante l’etichetta di genocidio o no, “quanto il fatto che queste sono azioni crudeli e criminali, alle quali bisogna rispondere in modo deciso”.

Il presidente americano nelle scorse settimane aveva definito il presidente russo “criminale” e “macellaio”.

IL VIDEO

(Fonte agenzia vista e adnkronos – foto AFP)

E’ una notizia che già da tempo girava nel web, ma che ancora non trovava conferma da una fonte ritenuta attendibile. Questa volta è il sito indipendente russo Proekt ad affermare che Vladimir Putin è seriamente malato.

Abbiamo promesso di svelarvi il segreto principale del Cremlino. Certo, stiamo parlando della salute di Putin. Il ‘progetto’ ha trovato un elenco di medici personali che accompagnavano il presidente russo nei suoi viaggi. I dettagli sono nella nostra indagine”, scrive proprio Proekt nel lanciare la notizia: Putin soffre di cancro alla tiroide.

Sul portale appare quindi un dettagliato articolo scritto in russo. Adesso sarà importante capire se la notizia verrà confermata da altre fonti investigative, ma questa volta l’attacco al presidente russo arriva direttamente dal suo Paese e non dall’Ucraina.

Nell’articolo di Proekt si elencano i medici che hanno assistito Putin. I medici tra cui Alexei Shcheglov, Yaroslav Protasenko e Yevgeny Selivanov, avrebbero visitato in passato Putin per un lungo periodo, quando “apparentemente aveva problemi alla schiena“, e in tempi più recenti lo zar avrebbe chiesto il supporto di “uno specialista in cancro alla tiroide che è andato a trovarlo 35 volte in quattro anni a Sochi, nella sua residenza”. Si tratta appunto del medico endocrinologo del Central Clinical Hospital di Mosca, Evgeny Selivanov. Il Cremlino, si legge ancora nell’articolo, avrebbe iniziato a nascondere informazioni sulla salute del presidente da anni, anche quando si ferì alla schiena dopo una caduta da cavallo.

La notizia è rilanciata anche da Radio Svoboda: il presidente russo Putin è spesso visitato da un medico specializzato nel trattamento chirurgico del cancro alla tiroide.  Non è servito molto perché il Cremlino negasse tutto. Mosca ha subito smentito le indiscrezioni sul fatto che Putin avrebbe un cancro alla tiroide. Il portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov, secondo quanto riporta la Pravda Russa, ha detto che “il fatto non è vero: Putin non è malato“.

(fonte leggo.it e proekt.media)

Quanto accaduto a Roman Abramovich, il magnate russo da sempre vicino a Putin, l’uomo che si muove nell’ombra per tentare di ottenere la fine della guerra, sembra essere rimasto “vittima” del modus operandi che lo zar del Cremlino destina ai suoi oppositori.

Secondo quanto scritto dal  “Wall Street Journal” il miliardario russo e i negoziatori di pace ucraini hanno sofferto sintomi di sospetto avvelenamento dopo l’incontro tra il 3 e il 4 marzo scorsi che si è svolto al confine tra Ucraina e Bielorussia. Abramovich e altri due negoziatori, che durante le trattative hanno fatto la spola tra Mosca, Lviv e altre sedi negoziali, hanno sviluppato sintomi che includevano occhi rossi, lacrimazione costante e dolorosa e desquamazione pelle dei loro volti e delle mani.

Il quotidiano newyorkese ha affermato che le condizioni delle persone coinvolte sono poi migliorate e che non sarebbero più in pericolo di vita. Gli esperti occidentali che si sono occupati del caso hanno detto che è difficile determinare se i sintomi siano riconducibili ad un agente chimico o biologico o da una sorta di attacco da radiazioni. Secondo alcune ipotesi l’avvelenamento sarebbe stato progettato da ambienti moscoviti che volevano boicottare le trattative e porre fine al conflitto.

(fonte Il Fatto Quotidiano e agenzia Ansa)

Un altro atto di forza di Putin e del suo braccio destro agli esteri Lavrov. La decisione di abbandonare il Consiglio d’Europa da parte della Russia, si abbatte nel pieno della guerra in Ucraina.

“Il corso degli eventi è diventato irreversibile e la Russia non ha alcuna intenzione di sopportare le azioni sovversive intraprese dall’Occidente, che spinge per un ordine basato sulle regole e sulla sostituzione del diritto internazionale calpestato dagli Stati Uniti e dai suoi satelliti”.  E’ quanto afferma il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, come riportato dall’agenzia Tass.

“La decisione della Russia – ha continuato Lavrov – è stata presa a causa del comportamento ostile dei Paesi europei e della Nato nei confronti della Russia, continuando “nel solco della distruzione del Consiglio d’Europa e dello spazio giuridico e umanitario in Europa”.

Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov

“I membri dell’Unione Europea e della Nato, che sono ostili nei confronti della Russia – ha detto infine il Lavrov – stanno abusando della loro assoluta maggioranza nel comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. La Russia non prenderà parte al tentativo di Nato e Ue nel trasformare la più antica organizzazione europea in un altro luogo dove vengono esaltati i mantra della supremazia e del narcisismo dell’Occidente. Lasciamo che si divertano tra loro senza la compagnia della Russia”.

Lo scorso 25 febbraio, subito dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, il Comitato dei Ministri aveva deciso di sospendere, con effetto immediato, la Federazione russa dai suoi diritti di rappresentanza nel Comitato dei Ministri e nell’Assemblea Parlamentare.

(Fonte ansa e eunews.it)

Gli Usa fermano tutte le importazioni di petrolio e gas dalla Russia con l’obiettivo di “lavorare con alleati per ridurre la loro dipendenza energetica da quel paese”. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato oggi lo stop definitivo alle importazioni dalla Russia in campo energetico. “Il popolo americano darà un altro potente colpo a Putin”, ha detto Biden, sottolineando che gli Usa “non vogliono sovvenzionare la guerra di Putin” in Ucraina.

L’Ucraina non sarà mai una vittoria per Putin” ha ribadito Biden, denunciando come il leader russo “sembri determinato a continuare il suo percorso assassino a qualunque costo”. Il presidente americano ha detto che Putin “ha già trasformato due milioni di ucraini in profughi: la Russia potrà continuare la sua avanzata a un prezzo terribile, ma questo è già molto chiaro, l’Ucraina non sarà mai una vittoria per Putin”.

“Putin potrà essere in grado di prendere una città, ma non sarà mai in grado di tenere il Paese. E se non risponderemo all’assalto di Putin alla pace globale e alla stabilità oggi, il costo della libertà sarà anche maggiore domani”, ha continuato Biden. Che è poi tornato a elogiare il popolo ucraino, che “ha ispirato il mondo con il suo coraggio, il suo patriottismo, la sua determinazione a vivere libero”.

“La guerra di Putin – ha aggiunto ancora Biden – ha causato una sofferenza enorme e una perdita inutile di vite di donne, bambini, di chiunque in Ucraina e anche di russi”.

Guarda il video

(fonte Ansa e video agenzia Vista)

“Massima moderazione e pronta collaborazione con l’Europa per la guerra in Ucraina”. E’ quanto ha affermato il presidente cinese Xi Jinping, nel corso di una videoconferenza con i leader europei Macron e Scholz.

Nel suo primo colloquio con leader occidentali dall’inizio della crisi, Xi dice che la Cina “deplora profondamente la guerra e sostiene il rispetto della sovranità e integrità di tutti i Paesi, ma anche le legittime preoccupazioni in materia di sicurezza. Tutti gli sforzi per una soluzione pacifica dovrebbero essere supportati”. E ha bocciato le sanzioni “che avranno un impatto negativo, perché dannose per tutte le parti”.

Xi ha anche apprezzato l’impegno di Francia e Germania nella tutela degli interessi dell’Europa, invitando a “considerare la sua sicurezza duratura” con l’adesione “all’indipendenza strategica” e alla promozione “della costruzione di un quadro di sicurezza europeo equilibrato, efficace e sostenibile”. La Cina è favorevole nel vedere “un dialogo tra pari” che coinvolga Europa, Russia, Stati Uniti e Nato.

“La Cina – ha detto infine il presidente Xi Jinping – apprezza gli sforzi di mediazione profusi nella crisi in Ucraina da Francia e Germania e si dice disposta a mantenere il coordinamento con i due Paesi più Unione Europea, svolgendo un ruolo attivo con la comunità internazionale secondo le esigenze di tutte le parti.

(fonte agenzia ansa)