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Sono scesi pacificamente stamane in piazza, davanti al Teatro Massimo di Palermo, allo slogan: “non fermate lo sport”. Si tratta di un gruppo di gestori e sportivi delle palestre, piscine e scuole di danza della città che hanno ribadito il proprio no all’ultimo decreto del premier Conte, che ha chiuso di fatto le loro attività.

A prendere parte alla manifestazione è stato Igor Gelarda, capogruppo della Lega a Palazzo delle aquile, che ha espresso solidarietà ai lavoratori.

“Nonostante siano state applicate tutte le norme, con un costo non indifferente, e nonostante non vi siano focolai accertati da diffusione di covid in palestra – ha affermato Gelarda – il decreto Conte è calato su di loro come una scure. Fermare le palestre significa fermare anche una sana attività sportiva che aiuta a rinforzare le difese immunitarie”.

“Ciò che chiedono adesso gestori e dipendenti, per non condannare definitivamente la categoria – ha concluso il consigliere comunale – è un ristoro a tutte le perdite che avranno e che hanno avuto. Lo sport è una parte importante e sana della nostra società”.

“Alla fine il sindaco Orlando è stato costretto dalla magistratura a fare quello che lui non è stato in grado di fare come amministratore della città: Sgombrare il campo nomadi per dare dignità ai rom, ma per dare anche tranquillità a tutti i cittadini che vivono in quella zona”. E’ il consigliere comunale Igor Gelarda, new entry della Lega, a Sala delle Lapidi, ad intervenire sulla vicenda dello sgombero del campo Rom della Favorita.

“Si parla di un progetto PON e di un affidamento, anche in deroga, di beni confiscati alla mafia – aggiunge Gelarda – per risistemare le famiglie rom che usciranno dal campo. Tutto questo sarebbe positivo se non fosse che ci sono anche migliaia di cittadini palermitani, che speriamo abbiano gli stessi diritti dei rom, che vivono in situazione di povertà e di emergenza abitativa. Allora va bene l’accompagnamento passo per passo per rendere autonome queste famiglie, ma che non si facciano cose che pongano gli altri cittadini palermitani in secondo piano”.

Infine, l’esponente leghista ha sottolineato che “l’utilizzo dei beni confiscati alla mafia deve riguardare tutti coloro che hanno emergenze abitative, e deve comportare una graduatoria giusta e che non metta in secondo piano coloro che non provengono dal campo. Nei prossimi giorni, con una interrogazione consiliare, chiederò se anche per i palermitani, che vivono il problema dell’emergenza abitativa, sia stata mai fatta un’ordinanza così perentoria e così precisa”.

Nelle scorse settimane il consigliere comunale di Palermo del M5S e poi approdato al gruppo misto, Igor Gelarda, aveva consumato la rottura con il gruppo consiliare dei cinquestelle a Palazzo delle Aquile. Una polemica che ormai durava da mesi, soprattutto in tema di immigrazione. Adesso l’annuncio, con un post su facebook,  sebbene “celato” da un incontro che si svolgerà la prossima settimana tra lui, il segretario della Lega, Matteo Salvini e il commissario regionale del partito in Sicilia, Stefano Candiani. Ovviamente i giochi sono fatti e la Lega continua il  “reclutamento” di politici, anche in Sicilia, in un’emorragia che fa presumere, specialmente al Comune di Palermo, il passaggio di altri nomi eccellenti nel partito del ministro dell’Interno.

“La chiusura dovrebbe essere l’estrema soluzione quando non ci sono altre possibilità, ma soprattutto quando si è tentato tutto quello che era possibile fare, cosa che questa amministrazione comunale non ha fatto”.

E’ la dura presa di posizione del consigliere comunale pentastellato, Igor Gelarda, e componente della commissione consiliare alle attività produttive. La vicenda, quella relativa alla chiusura, come confermato dall’ordinanza, del mercato ortofrutticolo il 28, 29 e 30 giugno. Il Comune, infatti, in una nota di una settimana fa aveva comunicato che la chiusura del mercato , “si è resa necessaria per affrontare alcune inadeguatezze igienico sanitarie e garantire che gli interventi sanitari siano svolti senza rischio di contaminazione per i prodotti ortofrutticoli”.

E proprio, stamattina, si è svolta una riunione della commissione, presieduta dal Presidente Ottavio Zacco e alla quale hanno anche preso parte i componenti e il vice sindaco Marino. Presenti anche una cinquantina di operatori della struttura.

“Secondo voi è tollerabile la mancanza degli operatori addetti all’apertura dei bagni di notteaggiunge Gelarda compito che spetterebbe al Comune, costringendo, invece, i lavoratori del mercato a non poterli utilizzare perchè chiusi da mezzanotte fino alle cinque di mattina? Per non parlare della pulizia dei 18mila metri quadri di mercato che vedono impegnati soltanto due operatori forniti dall’amministrazione comunale? Oppure è colpa dei mercatari se, da 15 anni, il regolamento non viene approvato nonostante siano state le stesse associazioni di categoria a fornirne una bozza?”.

“E poi ancora – dice Gelarda – mi chiedo a cosa serva veramente la chiusura di tre giorni, quando ci sono problemi strutturali che questa amministrazione comunale non ha mai saputo e voluto affrontare, basti pensare che il mercato è privo di fognature e il progetto non è mai stato inserito nel Piano Triennale delle opere pubbliche”.

Problemi – ha concluso l’esponente dei cinquestelle – che hanno ben altri tempi per essere risolti in tre giorni . Ancora una volta pagano i cittadini palermitani e la classe dei lavoratori per le responsabilità di un’amministrazione comunale incapace di svolgere il proprio dovere”.

 

“Soltanto pura retorica quella Sindaco, quando dice che tutti i cittadini del mondo sono palermitani”. Ad attaccare questa volta Orlando è il consigliere comunale Igor Gelarda. L’esponente grillino ha stigmatizzato le parole del primo cittadino che, oggi, ha partecipato alla seduta del consiglio comunale, convocato in occasione della visita del presidente della Repubblica di Malta. La polemica, sempre sull’attualissimo tema dell’immigrazione.

“Orlando sulla gestione migranti ha preso una posizione polemica e totalmente antiteticaha continuato Gelarda –  rispetto quella del governo  Cinquestelle- Lega. E proprio lui, che ha messo sempre i palermitani in secondo piano, non dovrebbe permettersi di fare ciò. La stessa amministrazione comunale che crede che i problemi si possano risolvere con un pò di wifi e con qualche linea del tram o con qualche taglio di nastro, mentre i cittadini palermitani sono soffocati da spazzatura, traffico e i nostri figli costretti ad emigrare”.

“Ma soprattutto non faccia più confusione: lui non è l’ambasciatore della città di Palermo nel mondo. E’ il Sindaco della città. Smetta di promuovere l’immagine di una Palermo inesistente, piena di riconoscimenti internazionali e con i cittadini disperati, di fare gemellaggi e si occupi dei palermitani che si sentono e sono abbandonati. La fine del business sui migranti è uno dei 20 punti del governo giallo-verde, mentre si vergogni chi vuole spacciare per razzista coloro che vogliono solo bloccare loschi business. E con le risposte del governo di questi giorni è stata messa una prima pietra”.

E sulla vicenda Malta-migranti ha ribadito le parole del ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli: “Malta non può continuare a voltarsi dall’altra parte quando si tratta di rispettare precise convenzioni internazionali in materia di salvaguardia della vita umana e di cooperazione tra Stati”.

“Oggi, con il Movimento 5 stelle palermitano in linea con la politica nazionale, e penso con buona parte dei palermitani, sono qui per dire al sindaco Orlando e al resto dell’Unione Europea di collaborare seriamente per la gestione della crisi migranti, l’Italia non è più la cenerentola d’Europa. E al Sindaco di questa città dico di riflettere bene su come ha ridotto la città”.

E conclude lanciando strali contro i suoi compagni di gruppo: “Se poi qualcuno all’interno del gruppo consiliare palermitano non si sente in linea con le scelte del Movimento, può anche agire in maniera coerente e andare al gruppo misto”. 

Ne avevamo già parlato qui a BloggandoSicilia, ma adesso la vicenda dei 20 milioni destinati  ai servizi per strada dei vigili urbani di Palermo, si infittisce sempre più. Erano stati i consiglieri Sabrina Figuccia (Udc) e Igor Gelarda (M5s) a denunciare il fatto e ieri in consiglio comunale, dopo un lungo dibattito, il mistero non è stato risolto. Praticamente questi soldi sarebbero spariti e non ve ne è traccia. Come volatilizzati. Dove sono finiti?

Somme, dunque, che la polizia municipale doveva ricevere, ma mai arrivate realmente nelle loro tasche. E perché e in quali tasche siano arrivate è davvero un arcano, perché tra i documenti ufficiali (che alleghiamo qui sotto-cliccare per ingrandire) con “stranissimi asterischi a penna, anomale restituzioni di proposte di consiglio comunale, palesi differenze di importi – come afferma la consigliera Figuccia – non si è ancora giunti ad una reale soluzione”.

E anche il Ragioniere generale Paolo Basile, nel suo intervento in aula, ha definito tali procedure improprie e fantasiose. Una posizione, che fa capire come la confusione sia totale e se si leggono i documenti si capisce perfettamente che questi soldi sono inesistenti sia nel bilancio 2016 che in quello di previsione. Cancellati, ma non si sa dove “dirottati”.

Sono servite a niente le sedute di commissione, gli incontri, i tavoli tecnici e le task force, durante le quali è stato discusso il tema del cosiddetto fondo perequativo comunale, perchè non si è riusciti ad arrivare a capire cosa sia successo. “E questa amministrazione – ha aggiunto l’esponente dell’Udc a Sala delle Lapidi – troppo spesso nasconde i propri errori dietro improvvisati paraventi e temo proprio che presto tutti i nodi verranno al pettine”.

Critico anche il consigliere pentastellato Igor Gelarda: Abbiamo due esigenze in questo momento. Da un lato far ripartire il pagamento delle somme per il presente e per il futuro, e dall’altro sapere che fine abbiano fatto quelle passate. Siamo intenzionati ad andare fino in fondo, anche con un esposto in procura, per capire che valore abbiano queste certificazioni prodotte dal Comune, in considerazione che negli ultimi quattro anni nessuna somma è stata destinata agli uomini della polizia municipale. Vogliamo che la municipale torni un fiore all’occhiello della nostra città, garantendo la sicurezza dei cittadini e diventando polizia di prossimità”.

Questi 20 milioni “fantasma” rischiano di aggiungersi ai tantissimi problemi che il Comune non riesce più a governare, e a quello non meno vergognoso dei rifiuti che in questi giorni sta di fatto, e senza eufemismi o giri di parole, violentando la città.

Un’altra tegola si potrebbe abbattere sull’amministrazione comunale di Palermo, già “impegnata” ad uscire fuori dal guado del caos rifiuti in città. Domani, in consiglio comunale, si parlerà del fondo efficienza dei servizi dei vigili urbani di Palermo. Quel premio di produttività per le attività della polizia municipale svolte prevalentemente per strada. All’appello mancherebbero 20 milioni di euro e il 10 maggio prossimo si terrà la prima udienza in tribunale del contenzioso avviato contro il Comune. E sarà anche la prima grossa grana per il nuovo comandante dei vigili urbani, Gabriele Marchese, che sarà presente in aula per tentare di spiegare che cosa sia successo.

Lo stesso ragioniere generale di Palazzo delle Aquile, Bohuslav Basile, ha parlato di certificazioni contro legge nel corso della riunione della sesta e settimana commissione consiliare. Come confermato dai consiglieri Igor Gelarda (M5s) e Sabrina Figuccia (Udc).

“Le risposte ai quesiti da noi posti al ragioniere Basile – affermano i due consiglieri – sono andate purtroppo nella direzione da noi temuta. Adesso abbiamo la conferma che  il documento firmato nel 2015, quando il vicesindaco era Arcuri e la ragioneria generale guidata dalla dottoressa Agnello, relativo al pagamento del fondo efficienza servizi della polizia municipale, sembra non rispettare le norme previste dalla legge”.

Una situazione complicata alla quale si aggiunge l’evidente beffa per il corpo dei vigili urbani che da anni aspetta l’erogazione di queste somme. “La stessa amministrazione comunale – aggiungono i due esponenti a Sala delle Lapidi – si rende conto che qualcosa di strano è accaduto in passato, e a pagarne le conseguenze sono gli uomini della municipale”.

E il ragioniere Basile è stato sollecitato ad approfondire “queste anomalie e verificare, chiedendo anche il confronto con la documentazione in possesso della Regione, se ci sono state delle mancanze e quanto siano state gravi”.

Il consiglieri parlano anche di “andare avanti nelle sedi opportune, per capire chi ha sbagliato in questa vicenda. Questa è solo la punta di un iceberg di una polizia municipale che viene considerata, da questa amministrazione comunale, assolutamente in sottordine e per nulla valorizzata come dovrebbe. E neanche pagata”. Uno scontro, dunque, che si preannuncia durissimo in aula e che, sicuramente, non sarà il primo perchè a Palermo non ci facciamo mancare nulla.