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Sono scesi pacificamente stamane in piazza, davanti al Teatro Massimo di Palermo, allo slogan: “non fermate lo sport”. Si tratta di un gruppo di gestori e sportivi delle palestre, piscine e scuole di danza della città che hanno ribadito il proprio no all’ultimo decreto del premier Conte, che ha chiuso di fatto le loro attività.

A prendere parte alla manifestazione è stato Igor Gelarda, capogruppo della Lega a Palazzo delle aquile, che ha espresso solidarietà ai lavoratori.

“Nonostante siano state applicate tutte le norme, con un costo non indifferente, e nonostante non vi siano focolai accertati da diffusione di covid in palestra – ha affermato Gelarda – il decreto Conte è calato su di loro come una scure. Fermare le palestre significa fermare anche una sana attività sportiva che aiuta a rinforzare le difese immunitarie”.

“Ciò che chiedono adesso gestori e dipendenti, per non condannare definitivamente la categoria – ha concluso il consigliere comunale – è un ristoro a tutte le perdite che avranno e che hanno avuto. Lo sport è una parte importante e sana della nostra società”.

Sono settimane difficili per il nostro Paese che si ritrova a fare i conti con le misure restrittive rese necessarie dall’aumento dei contagi. Si avverte una forte attenuazione del senso di concordia e di coesione che aveva caratterizzato la fase più acuta dell’emergenza nella scorsa primavera. La speranza di uscire dal tunnel è venuta meno e ha lasciato spazio al malcontento che si riflette sull’apprezzamento dell’operato del governo e del presidente Conte. Infatti, l’indice di gradimento, pur mantenendosi elevato, fa registrare una brusca flessione: rispetto al mese scorso diminuisce di 7 punti sia per l’esecutivo (da 62 a 55), sia per il premier (da 65 a 58). Il calo è maggiore tra le categorie più interessate dai provvedimenti restrittivi (commercianti e artigiani) e tra i ceti più esposti agli effetti della crisi economica, come i lavoratori con contratto a termine e i giovani disoccupati nonché, come era lecito attendersi, tra gli elettori del centrodestra.

Il clima influenza anche le valutazioni sui leader e i capidelegazione: con l’eccezione di Giorgia Meloni che vede aumentare di un punto il proprio indice di gradimento, raggiungendo il primo posto a pari merito con il ministro Roberto Speranza, gli altri esponenti fanno segnare una flessione o tutt’al più un dato stabile. Il calo risulta più accentuato per Di Maio (-5), per ragioni riconducibili alle divisioni interne al M5S, Speranza (-3) a causa della forte ripresa del Covid, Bellanova (-3) e Bonafede (-2), meno visibili nelle ultime settimane, e Renzi (-2) che scende tra gli elettori della maggioranza a seguito delle critiche al governo. Quanto agli orientamenti di voto, si osservano alcune variazioni di rilievo, a partire dal calo del M5S (-2,7%) che viene appaiato al terzo posto da Fratelli d’Italia con il 15,9%. In testa si conferma la Lega con il 24,5% (+0,5%), seguita dal Pd con il 20,7%, in crescita di 1,4%. Al quinto posto Forza Italia che si attesta al 7,9%, in aumento di 1,1%, il risultato migliore degli ultimi 13 mesi. A seguire le forze politiche vicine al 3%: Azione (3%), Italia viva (2,9%) e Leu (2,8%), quindi +Europa (2,3%) e Europa Verde (1,9%). La quota di astensionisti e indecisi cresce di 1,1% e ritorna sopra al 40%.

Nel complesso i tre partiti del centrodestra ottengono il 48,3% delle preferenze, la sinistra e il centrosinistra si fermano al 33,6%, mentre le quattro forze della maggioranza si attestano al 42,3%. Insomma, il lockdown dei mesi scorsi aveva ottenuto maggiore consenso perché riguardava tutti, mentre i provvedimenti selettivi creano scontento ed evidenziano la frattura tra i ceti «garantiti» e quelli «non garantiti». Non solo, nei mesi scorsi la stragrande maggioranza dei cittadini si mostrò refrattaria alla caccia alle streghe, mentre oggi una larga parte non lesina critiche per la situazione del trasporto pubblico, della scuola, per la mancanza di posti in terapia intensiva, perché non siamo stati in grado di farci trovare pronti di fronte alla seconda ondata. Le proteste di piazza, per quanto minoritarie e al netto degli infiltrati, sono il sintomo di una tensione sociale che cresce e rischia di propagarsi quanto il Covid erodendo il clima di fiducia di cui oggi più che mai ci sarebbe bisogno per contrastare la crisi.

di Nando Pagnoncelli

(fonte Corriere.it)

E’ bastata un’indicazione del dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Messina a “convincere” il sindaco Cateno De Luca, ha chiudere tutte le scuole di ogni genere e grado della città fino all’8 novembre. Il primo cittadino ha emanato un’ordinanza che di fatto dispone che i dirigenti scolastici debbano provvedere, prima della ripresa dell’attività didattica, alla sanificazione dei locali, anche avvalendosi delle apposite risorse messe a disposizione dal Comune di Messina e dalla Città metropolitana. Interventi, questi, che dovranno essere disposti subito.

Il Comune, infatti, ha varato anche un pacchetto di aiuti alle famiglie e alle imprese per un importo complessivo di 25 milioni 343 mila euro, di cui circa 14 quale misura si sostegno e 11 quale misura di esenzione.

Infine De Luca, riferendosi all’indicazione dell’Asp ha affermato che “se qualche cretino pensa che io a fronte di una nota del genere potevo continuare a tenere le scuole aperte pagando personalmente poi le conseguenze dei contagi mi dispiace perché non ha idea di come funziona la macchina dello scarica barile”.

   

I dati parlano da soli e la dichiarazione del direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza è inequivocabile: “Ieri i nuovi positivi erano 26.831, oggi 31.084“. 

Numeri davvero preoccupanti che fanno pensare ad un lockdown che potrebbe essere annunciato in tempi più brevi del previsto.

L’analisi della situazione epidemiologica in Italia per la pandemia da Covid-19, negli interventi del presidente dell’Istituto Superiore di Sanita e del presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, danno il senso reale di ciò che sta accadendo. I tamponi oggi sono stati oltre 215 mila e i morti 199.

Nel periodo 08 – 21 ottobre 2020, l’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,70. Si riscontrano valori di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle regioni italiane, con valori superiori a 1,5. 

Sono 11 le regioni classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata di SARSCoV-2 e 4 regioni (Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte) più la provincia di Bolzano sono nello scenario 4. Delle 11 regioni, 5 sono considerate a rischio alto a titolo precauzionale ma il dato non è attendibile perché la sorveglianza è insufficiente al momento della valutazione. Altre 8 Regioni e Province autonome sono classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Quelle a rischio alto sono l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Sicilia, la Toscana, la Valle d’Aosta e il Veneto.

“Cruciale il ruolo dei medici di medicina generale per garantire la gestione ottimale dei malati Covid. Sono al centro dei questo percorso assistenziale e a loro va il ringraziamento” Lo ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli.

L’epidemia in Italia è in “rapido peggioramento” e ancora compatibile con uno scenario di tipo 3 ma in evoluzione verso uno scenario di tipo 4. Si segnala che in alcune Regioni italiane la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4 con rischio di tenuta dei servizi sanitari nel breve periodo. Si conferma pertanto una situazione “complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose regioni italiane”.

(fonte Ansa)

La Fiera del Mediterraneo di Palermo si trasforma in un vero e proprio “laboratorio di analisi” all’aperto. Da stamattina, infatti, sono iniziate le prime operazioni di tracciamento di eventuali soggetti Covid positivi attraverso la somministrazione di tamponi rapidi ‘drive-in’.

Tutti in coda, dunque, in auto, in moto e anche in bici nel percorso dei viali della Fiera, con un primo risultato che ha visto, su circa 500 esami eseguiti, l’individuazione di 20 soggetti positivi.

I primi ad essere convocati dall’assessorato regionale alla salute sono stati i dirigenti scolastici, gli insegnanti e il personale Ata. A coordinare le operazioni è stato Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid a Palermo, alla presenza di Enzo Massimo Farinella e Tiziana Maniscalchi, rispettivamente direttore dell’unità di malattie infettive e responsabile del pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’, che fanno parte dello staff del commissario.

“Non c’è alternativa contro il dilagare dell’epidemia – ha detto il Sindaco di Palermo Orlando – che sta sempre più mettendo a dura prova il sistema sanitario che rischia di collassare da un momento all’altro con conseguenze che sarebbero drammatiche”. Presente anche l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza.

“Siamo molto soddisfatti – ha affermato Renato Costa – perché si tratta di un ottimo esempio di collaborazione tra istituzioni, assessorato alla salute, città metropolitana, comune di Palermo, Asp Palermo e protezione civile che hanno permesso di mettere in moto un meccanismo che sta lavorando in grande sintonia. Stiamo avendo una importante collaborazione da parte dell’utenza che sta dimostrando un grande senso di civiltà e di rispetto”.

La procedura prevede l’ingresso delle auto in Fiera, lato Monte Pellegrino, e poi il passaggio davanti alle tende dove il personale dell’Asp Palermo, medici e infermieri, esegue il tampone rapido con l’utente che resta a bordo della propria vettura. Dopo alcuni minuti di attesa arriva l’esito. Se risulta negativo viene rilasciato un certificato, se invece l’esito è positivo il soggetto interessato passa in altra tenda dove si effettuano i tamponi molecolari per accertare definitivamente l’eventuale positività.

Domani e domenica sarà possibile effettuare i test senza alcuna interruzione dalle 9 alle 16 e così anche la prossima settimana. “Dobbiamo verificare – ha concluso Costa – se cambiare il target del campionamento, ne parleremo anche con l’assessore”.

(fonte Ansa)

IL VIDEO IN FIERA CON L’INTERVENTO DEL SINDACO ORLANDO

Questa volta è il presidente di Unicoop Sicilia, Felice Coppolino, ad intervenire sulla vicenda che riguarda la parziale chiusura della ztl, da parte del sindaco di Palermo Orlando.

“La temporanea sospensione della ztl notturna – afferma Coppolino – da parte del sindaco di Palermo Orlando, è un provvedimento assolutamente iniquo e, così come concepito, non fa che danneggiare ulteriormente i cittadini e le attività produttive ormai al collasso che già vivono il parziale lockdown, adottato dal governo, come una vera e propria mannaia per il loro lavoro. Noi siamo e saremo sempre al loro fianco. Quello che deve essere fatto, invece, è uno stop immediato alla zona a traffico limitato da estendere anche a tutta la giornata”.

“In un momento così drammatico, a causa della pandemia da coronavirus – continua il presidente di Unicoop Sicilia – è impensabile adottare un provvedimento che sinceramente ha del paradossale. Si continua ad inseguire logiche politiche e di cassa a danno sempre dei cittadini e di quei comparti produttivi della città: commercianti, artigiani, imprese, aziende che con questa seconda ondata pandemica, rischiano seriamente di vedere abbassate definitivamente le saracinesche delle proprie attività”.

“Il Comune – aggiunge Coppolino – non può pensare di guardare al bicchiere mezzo pieno ma attui, senza perdere ancora del tempo, la sospensione totale della ztl senza attendere, come lo stesso Sindaco ha affermato: ‘l’analisi quotidiana dei flussi veicolari e solo in quel caso, interverrò anche sulla ztl diurna’. Perché è come se ad un malato grave si volesse dare un’aspirina per curarlo. Una panacea che alla fine poi non potrà sortire che la ‘morte’ certa”.

Dunque, si è scelto da parte del governatore Musumeci la linea morbida nei confronti del governo nazionale in tema di Dpcm-Covid, dopo che il ministro Boccia aveva fatto intendere che avrebbe impugnato gli eventuali atti difformi dallo stesso Dpcm.

Ieri sera il governo Musumeci ha approvato una norma che dà la possibilità allo stesso governo regionale di adeguare la ripresa delle attività economiche all’andamento effettivo del contagio nell’Isola.

“Stiamo applicando in Sicilia – spiega il presidente della Regione – lo stesso principio adottato dalla Provincia autonoma di Bolzano nello scorso maggio che assicura il rispetto dei valori costituzionali della sussidiarietà e della leale collaborazione. Quindi, chi parla di ‘scontro’ con lo Stato è solo in malafede. Siamo tutti consapevoli dei tempi difficili che ci attendono e della necessità di contenere la diffusione del virus, ma rivendichiamo anche responsabilità di anticipare e accompagnare la ripartenza per meglio rispondere alle specifiche esigenze del territorio siciliano”.

Alla fine ristoranti e bar rimarranno chiusi alle 18 e nei quattro articoli del disegno di legge approvato dal governo regionale però non è prevista la possibilità di chiudere i locali alle 23, ma “una norma che dà la possibilità al governo regionale di adeguare la ripresa delle attività economiche all’andamento effettivo del contagio nell’Isola”.

Una decisione molto probabilmente sofferta ma dettata dai numeri dei contagi che in Puglia salgono inesorabilmente. Un atto che sicuramente innescherà una dura polemica con la ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina, che ha più volte affermato che il focolaio del covid non “nasce” nelle classi scolastiche.

“Abbiamo dovuto prendere una decisione difficile quella di sospendere la didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, su Sky Tg24 durante la trasmissione “I numeri della Pandemia”.
“Nelle scuole primarie abbiamo numeri pesantissimi, restano escluse dal provvedimento le scuole per l’infanzia, dove la frequenza non è obbligatoria”.

“Ed è stato ampiamente verificato e confermato – ha concluso il governatore pugliese – che l’aumento dei contagi è coinciso con la riapertura delle scuole”.

(fonte Ansa e foto)

Questi i dati pubblicati dal presidente della regione siciliana, Nello Musumeci su Fb sull’andamento del virus in Sicilia che, oggi, registra 68 i ricoveri. Si tratta di pazienti ricoverati oggi per #Coronavirus a fronte dei complessivi 708 soggetti positivi rilevati così come riportato dal bollettino quotidiano del Ministero della Salute, in calo rispetto agli 860 di ieri.

Il dato dei ricoveri comprende anche le terapie intensive che, nello specifico, oggi vede un incremento di 8 pazienti. Il numeri dei guariti è di 244 persone. 11 i decessi. I tamponi processati sono stati 7499.

Questo il report dei contagi nelle province: 80 #Agrigento, 9 #Caltanissetta, 173 #Catania, #Enna, 24 #Messina, 228 #Palermo, 99 #Ragusa, 42 #Siracusa, 53 #Trapani.

E a ciò si aggiunge anche la presa di posizione del sindaco di Palermo Leoluca Orlando che provocatoriamente afferma: il #COVID19 non esiste? In provincia di Palermo 3.769 positivi: +58,9% in una settimana. I dati, aggiornati al 27 ottobre, li ha forniti dalla ASP ed elaborati il Comune di Palermo. Se vogliamo evitare il collasso del sistema sanitario, è ora di rispettare le regole di prevenzione”.

Questo il post su Fb del presidente della Regione siciliana Musumeci

Questo il post pubblicato su Fb dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando

Pandemia e lockdown non fermano il Comune di Palermo che dà il via ad un bando per le prossime festività natalizie e di fine anno. Sul sito istituzionale del Comune è stato pubblicato un avviso pubblico esplorativo di manifestazione di interesse per la realizzazione di iniziative culturali ed eventi per il Natale e la fine del 2020, nel periodo compreso tra il 18 dicembre 2020 e il 06 Gennaio 2021.
L’avviso mira alla predisposizione di otto graduatorie, una per ciascuna Circoscrizione, di progetti da acquisire e promuovere da parte nei limiti delle disponibilità di bilancio dell’Amministrazione, attraverso la valutazione degli stessi da parte di una Commissione interna.

Le proposte, presentate, pena l’esclusione, dovranno pervenire entro e non oltre le ore 24.00 del 15 novembre 2020 secondo la seguente modalità:
– spedite all’Area della Cultura, Comune di Palermo, esclusivamente a mezzo PEC al seguente indirizzo: settorecultura@cert.comune.palermo.it.

Possono presentare istanza di partecipazione gli operatori culturali, formalmente costituiti da almeno un anno alla data di pubblicazione del presente avviso (enti, istituzioni, associazioni e organismi di promozione culturale in genere) che dimostrino di trovarsi in corso di attività. Ciascuna associazione potrà proporre un solo progetto. I soggetti proponenti dovranno dotarsi autonomamente a propria cura e spese degli adempimenti imposti dalla normativa vigente e dettati dall’emergenza epidemiologica COVID19. Le manifestazioni dovranno avvenire esclusivamente dietro prenotazione obbligatoria che dovrà essere coordinata dal soggetto proponente. Non è consentita alcuna manifestazione che preveda la formula “ingresso libero fino ad esaurimento posti”.

“E’ un momento di grande difficoltà e di grande incertezza per il mondo della cultura – ha dichiarato l’assessore alle Cultura, Mario Zito -. Lo abbiamo detto nei giorni scorsi mostrandoci a fianco degli operatori culturali. Con questo avviso pubblico intendiamo mandare un messaggio di concretezza e di speranza; la concretezza di un impegno che vorremmo potesse proseguire e la speranza di un futuro in cui le difficoltà saranno superate, anche grazie ai sacrifici di questi giorni”.

“La cultura, soprattutto la cultura che i tanti operatori e artisti della nostra città producono con grande vitalità, è uno degli elementi distintivi della nostra comunità – ha detto il sindaco Leoluca Orlando -. Non esiste comunità a Palermo senza i suoi artisti, i suoi teatranti, i suoi musicisti, i suoi colori e i suoi suoni. Per questo abbiamo voluto comunque andare avanti nella pubblicazione di questo avviso, che speriamo possa portare a tante piccole iniziative diffuse, che regalino sorrisi, speranze, sogni ed emozioni in tutti i quartieri della città”.

Adesso non resta di capire quanti saranno i parteciperanno, ma soprattutto quanto è il budget previsto in un periodo di magra per l’amministrazione comunale di Palermo che come si legge nel bando: “ogni singolo progetto che potrà essere finanziato fino ad un importo massimo di cinquemila euro Iva compresa“.

IL BANDO DEL COMUNE DI PALERMO DA SCARICARE

(fonte foto sito siciliainfesta.com)