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Un bilancio consolidato in chiaroscuro, quello approvato, oggi, dal consiglio comunale di Palermo, ma sul quale rimane l’ombra dei disallineamenti dei conti delle aziende partecipate. Un dibattito serrato negli ultimi giorni e per certi versi anche duro, che ha portato l’Aula a trovare la “quadra”, sebbene molti aspetti dell’impalcatura, che fa muovere la macchina comunale, sono risultati fragilissimi.

Ne avevamo parlato abbondantemente nelle giorni scorsi sulle nostre pagine e una forte critica era stata mossa da Fabrizio Ferrandelli, leader dell’opposizione a Sala delle Lapidi, che aveva parlato di impossibilità di approvare questo “bilancio se prima non si ha contezza dai rilievi avanzati dalla Corte dei Conti e senza conoscere il nuovo bilancio di previsione, che dovrebbe contenere le misure correttive per contrastare l’ingente perdita”.

Oggi, l’assessore al bilancio Antonino Gentile, si è detto soddisfatto per un “bilancio consolidato che fornisce una rappresentazione chiara della solidità patrimoniale del Comune al 31 dicembre 2016, pari a 1 miliardo e 166 milioni di euro.” Non nascondendo però, come si legge in una nota, una riflessione, se così si può definire, sul bilancio di previsione 2018/2020 : Il Comunedice Gentiledovrà stanziare somme per consentire il riconoscimento dei crediti vantati dalle partecipate e appostare gli accantonamenti necessari per eventuali risultati di esercizio delle società negativi, non immediatamente ripianati”. 

E continua dicendo che, “al fine di provvedere alla quantificazione dei rapporti crediti/debiti per ciascuna azienda, si è disposto l’avvio di un complesso procedimento istruttorio sui disallineamenti, e ciò attraverso la costituzione di un’Unità straordinaria di regia e coordinamento, cui è stato assegnato il compito di acquisire tutti gli elementi necessari”.

Quindi il problema rimane e se vogliamo essere più realisti del Re, è soltanto rimandato al prossimo anno. Come dire: meglio prendere tempo anche perchè nel 2019 lo scenario politico, in prossimità delle europee, potrebbe mutare e, quindi, tutto potrebbe accadere.

Anche il sindaco Orlando che, oggi, ha parlato di “sofferenza dei comuni che hanno subito e subiscono i tagli ai trasferimenti da parte dello Stato e della Regione, con meno risorse e più bisogni sociali”, aveva ribadito durante il dibattito d’aula di “conti messi in sicurezza per le aziende”. In tutto questo bisognerà vedere cosa dirà la Corte dei conti che già aveva espresso delle perplessità. Per non parlare delle osservazioni amministrativo-contabili contenute nel MEF, che gli ispettori del ministero della Finanza avevano rilevato (cliccando qui potete leggere la relazione di pre-dissesto). 

E in tutto questo rimane sempre il peso del disallineamento dei conti delle aziende per oltre 42 milioni. “Somme – come ha più volte detto Orlando – che verranno assorbite con il bilancio di previsione e la possibilità di spalmarle nei prossimi anni senza che questo incida sui conti delle stesse aziende”. Tutto questo, ovviamente, sulla carta perchè di “soldi cache” il Comune ne ha ben pochi e non vorremmo che, anche qui, si tratti soltanti di un gioco di puro illusionismo. Per dirla tutta, alla mago Silvan.

LE REAZIONI.

“Il bilancio consolidato appena approvato in Consiglio comunale è una risorsa fondamentale per le scelte strategiche della città e certifica che i servizi locali della città rimarranno interamente pubblici.” Lo affermano  i consiglieri comunali di Sinistra Comune, Giusto Catania, Barbara Evola, Katia Orlando e Marcello Susinno. “Con questo strumento,  un autentico spartiacque nella gestione amministrativa, si possono regolare i rapporti fra partecipate e socio unico evitando la proliferazione di sospesi che pesano ancora oggi. Si conferma la volontà dell’amministrazione di mantenere pubblica e trasparente l’organizzazione dei servizi locali con l’obiettivo di migliorarne la qualità. 
Per una programmazione di lungo respiro – continuano i consiglieri di Sinistra Comune – occorre tutelare le aziende partecipate e i livelli occupazionali e garantire l’efficienza del servizio pubblico penalizzato dai tagli alla spesa di Stato e Regione. Occorre subito rimodulare i contratti di servizio per renderlo più aderente alle  esigenze delle aziende e del personale. Infine, riteniamo  si debba procedere al più presto al rinnovo dei vertici delle aziende partecipate e alla nomina del direttore generale del Comune di Palermo, individuando anche i nuovi dirigenti  che dovranno guidare uffici tecnici del Comune.”

Cinquestelle

“Questa votazione conferma che in consiglio comunale non esiste più una maggioranza in favore di Orlando: 17 i voti favorevoli, ben lontani dai 21 voti necessari per la maggioranza assoluta. Il bilancio consolidato certifica il fallimento della gestione dei rapporti con le partecipate (43 milioni di euro di disallineamento rispetto ai 7 mln di tre anni prima), ma soprattutto è il preludio di ulteriori e gravi circostanze che emergeranno, probabilmente, con il rendiconto 2017 e il consuntivo 2018″. E’ quanto affermano i consiglieri comunali pentastellati, Ugo Forello, Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco, Antonino Randazzo.

“All’orizzonte, infatti, ci sarebbe un’ulteriore aumento del disallineamento e una disastrosa rideterminazione dei rapporti di debito/credito con l’Amat. Leggere le dichiarazioni di parte ed entusiastiche del sindaco Orlando in cui parla di ‘svolta’ dovrebbe far capire a tutti i cittadini palermitani fino a che punto sia capace di mistificare la realtà e di mentire guardandoti negli occhi: mentre le partecipate del Comune di Palermo affondano e la città sprofonda ogni giorno di più in disservizi e sporcizia, il primo cittadino ha il coraggio di parlare di presunti grandi successi ‘nello scenario politico nazionale e internazionale’ che non esistono”.

“È chiaro che il sindaco Orlando è stato mollato dalla sua stessa maggioranza e, anche oggi, per l’ennesima volta, i lavori d’aula sono stati rinviati per l’assenza del numero legale”. I cinquestelle, al Comune di Palermo, stigmatizzano, dunque, quanto accaduto, all’interno di una situazione politica delicatissima che vede il primo cittadino impegnato al tira e molla per cercare di fare la “quadra” e dare anche il via al rimpasto. Molto probabilmente il malcontento che governa questo stallo infinito, dipende proprio da questo fattore.

“Questa mattina a Sala delle Lapidi i numeri della maggioranza – continuano i grillini per bocca del proprio capogruppo, Ugo Forello – non sono stati in grado di supportare il voto di quello che avrebbe dovuto essere il primo atto di una lunga serie di questioni molto delicate sul tema del bilancio consolidato. È  evidente già da mesi che, la maggioranza di Orlando, non riesce a funzionare. Infatti, oltre alla mancanza dei numeri per garantire lo svolgimento della seduta, va denunciato che l’avvocatura comunale non si è presentata in aula, nonostante fosse attesa, facendo slittare il voto”.

Un’impasse che di fatto sta rallentando il percorso di discussione della delibera cardine della macchina comunale e cioè il bilancio consolidato, che lo stesso Orlando ha definito “strumento essenziale”, (potete leggere l’articolo cliccando qui), per la messa in sicurezza dei conti delle partecipate. E nei prossimi giorni capiremo se questo immobilismo verrà sbloccato dal manuale “Cencelli”, applicabile sempre nelle situazioni più complicate.

“Il bilancio consolidato non può essere approvato. Siamo allarmati dall’atteggiamento mistificatorio di chi non riconosce i problemi e non affronta le questioni, scappando dall’aula durante il dibattito”. Fabrizio Ferrandelli, capo dell’opposizione in consiglio comunale a Palermo, di fatto chiude la porta ad Orlando che ieri, in consiglio comunale aveva parlato, invece, del  “bilancio consolidato come punto di non ritorno per la messa in sicurezza  del sistema delle partecipate e impedisce, come è successo nel passato, la possibilità che qualche azienda municipalizzata possa fallire e fallendo possa aprire la porte a speculazioni private”.

“Il consolidato – continua Ferrandelli – porta avanti le criticità di gestione che sono state già rilevate, alcune delle quali hanno refluenza a partire dagli ultimi tre anni di gestione dell’amministrazione Orlando, così come rilevato ufficialmente dalla Corte dei Conti. Si parla di -242 milioni di euro di perdita d’esercizio e -42 milioni di disallineamento. Questo bilancio consolidato non può essere approvato, se prima non si ha contezza dai rilievi avanzati dalla Corte dei Conti e senza conoscere il nuovo bilancio di previsione, che dovrebbe contenere le misure correttive per contrastare l’ingente perdita”.

A questa questa posizione si accoda anche il capogruppo de “I Coraggiosi”, Cesare Mattaliano, che chiede chiarezza sul futuro del personale comunale e delle aziende  “A rischio sono i servizi per i cittadini e il futuro di tanti lavoratori e il Sindaco non può continuare a eludere questioni di tale importanza”. 

 “Noi siamo assolutamente contrari a qualsiasi forma di privatizzazione dei servizi locali. La scelta del bilancio consolidato determina un punto di non ritorno che è quello della messa in sicurezza  del sistema delle partecipate e impedisce, come è successo nel passato, la possibilità che qualche azienda municipalizzata possa fallire e fallendo possa aprire la porte a speculazioni private”.

Il sindaco Orlando interviene in consiglio comunale sulla discussione del bilancio consolidato che l’aula sta affrontando e che dovrebbe approvare. E’ da tempo che il professore è sotto “attacco”, per i conti in rosso del Comune e delle partecipate, mosso dall’opposizione. Ne abbiamo più volte parlato su BloggandoSicilia.

“Abbiamo deciso di mettere in sicurezza il sistema delle partecipateha ribadito Orlandoed affrontare il problema dei disallineamento dei conti che nel 2012 erano di 240 milioni di euro e che, oggi, si è ridotto a 42 milioni. Queste somme verranno assorbite con il bilancio di previsione e la possibilità di spalmarle nei prossimi anni senza che questo incida sui conti delle stesse aziende”.

Orlando, dunque, descrive una situazione rosea ma certamente l’iter del bilancio consolidato a Sala delle Lapidi non sarà una passeggiata.  La stessa Corte dei conti aveva espresso delle perplessità. Per non parlare delle osservazioni amministrativo-contabili contenute nel MEF, che gli ispettori del ministero della Finanza avevano rilevato (cliccando qui potete leggere la relazione di pre-dissesto).

Una situazione che vedrebbe piombare il Comune, che conta oltre 7 mila dipendenti, in un baratro da ripercussioni inimmaginabili. E speriamo che le “parole” rassicuranti del primo cittadino, non siano solo un atto dovuto.