Saro di Gela non molla la presa e continua nel tentativo disperato di resistere con ogni mezzo. Si sente accerchiato nella trincea di Palazzo D’Orleans. Vuole una resa onorevole, che in termini pratici si traduce in un posto al sole. Una sorta di esilio dorato per avere, in questi anni, portato la “croce” in una terra dove i dati, al di là della pura propaganda parlano chiaro. E enunciarli è anche un’offesa per tutti i siciliani. Basta guardarsi intorno per vedere come il de profundis del tessuto economico e sociale sia ormai inarrestabile. In fondo Crocetta mi ricorda molto Hiroo Onoda, il militare giapponese che dopo quasi 30 anni (era il 1974) dalla fine del secondo conflitto mondiale, venne recuperato nella giungla dell’isola di Lugang, convinto che la guerra non fosse mai finita.

E proprio, oggi, l’esternazione dell’uomo dei miracoli su Rainews24 riportata dal Corriere della Sera, in cui le manda a dire ai vertici del partito democratico.  “Lo statuto del Pd dice che un Presidente della Regione ha il diritto di candidarsi per un secondo mandato. Mi pare che scegliere di andare a primarie per definire il candidato è dunque una grande proposta di unità che io faccio al centrosinistra. Ma se non si faranno le primarie io non potrò non ricandidarmi. Lo devo alla mia storia, al rapporto che ho con i siciliani, al progetto di trasparenza che abbiamo portato avanti in questi anni, al lavoro fatto per evitare alla Sicilia il default. Hanno provato a mandarmi via più volte, con reiterate sfiducia, anche con intercettazioni false smentite da tutte le Procure siciliane. Se non ci saranno le primarie mi ricandido e a quel punto nessuno potrà dire che ho mancato di senso di responsabilità”.

Quindi al Pd basterà solo fare le primarie e trovare, attraverso l’ufficio di collocamento del partito, un collegio sicuro alle prossime nazionali del 2018 (se ci saranno i collegi). Niente di più semplice. Il problema è uno solo e forse anche un po’ complicato: individuare chi si immola per il post Crocetta. Ma in questo gli uomini del Pd sono sicuramente da premio Nobel.