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E’ un quadro che conferma il trend in discesa della Lega, malgrado il partito di Salvini sia ancorato al primo posto ma tallonato dal Pd e da Fdi. Questo ci dice il sondaggio Ipsos di Nando Pagnoncelli, commissionato per il Corriere.it.

I numeri. La Lega con il 20,1% precede il Pd (19,7%) e FdI (19,4%). Il partito di Salvini è stimato in calo di oltre 2 punti rispetto a maggio e tocca il punto più basso dall’inizio della legislatura, ma effettua il controsorpasso sul Pd rispetto al sondaggio di due settimane fa, con buona pace di coloro che avevano gridato allo scandalo. A seguire si collocano il M5S (16,5%) e FI (7,9%). Nelle retrovie le variazioni risultano di pochi decimali e l’area del non voto e dell’indecisione si mantiene al di sopra del 40%. I tre partiti di centrodestra nell’insieme mantengono un consistente vantaggio sul centrosinistra (47,4% a 31,2%) nonché sull’ex maggioranza giallorossa (con l’esclusione di Italia viva) che si attesterebbe al 39,9%.

Gradimento politici. Il primo posto spetta a Giuseppe Conte (indice 49, in calo di 2 punti) che precede Giorgia Meloni (40, in aumento di 3) e Roberto Speranza (stabile a 38). Il progressivo avvicinamento dell’ex premier alla guida del M5S determina l’effetto contrapposto di una flessione del suo apprezzamento personale (dal profilo istituzionale assume quello di capo di una forza politica) e del contemporaneo un aumento del consenso per il M5S. Indubbiamente le tensione tra Grillo e Conte di questi giorni, potrebbero avere riflessi sulla popolarità di entrambi. Giorgia Meloni beneficia della scelta di fare un’opposizione non aggressiva ma dialogante, basti pensare al recente cordiale incontro con il presidente Draghi. Speranza viene apprezzato più in qualità di ministro della Salute che di leader di Art.1.

Nel sondaggio è stato rilevato anche il gradimento dei cosiddetti ministri “politici”, conosciuti da almeno la metà degli italianiFranceschini (indice 32) e Giorgetti (31) risultano i più apprezzati. Infine, le valutazioni sull’esecutivo e il premier che fanno segnare valori ancor più elevati rispetto a quelli registrati all’insediamento, quando solitamente si ottiene il consenso maggiore: oggi l’indice di gradimento dell’operato del governo si attesta a 69 e quello del presidente Draghi sale a 71, entrambi in crescita di 5 rispetto a maggio. Oltre a un clima sociale più positivo, a seguito del procedere della campagna vaccinale e della riapertura della maggior parte delle attività, vale la pena sottolineare due aspetti che determinano la crescita del consenso: il primo riguarda il riconoscimento internazionale dell’autorevolezza del premier che si riverbera sull’immagine del nostro Paese; il secondo fa riferimento allo stile comunicativo del presidente Draghi: è uno stile essenziale, asciutto ma autorevole, molto chiaro e diretto anche su temi che non riguardano direttamente l’attività del governo, come è avvenuto in settimana con l’intervento in Senato sul disegno di legge Zan in risposta a quanto chiesto dal Vaticano.

Piccolo incidente modello lapsus “froidiano” del Primo ministro Conte a Potenza al termine dell’incontro con le autorità locali e le associazioni di categoria sulle modalità di avvio dei programmi di sviluppo territoriale.

Davanti ai microfoni dei giornalisti diventa per un attimo il primo inquilino del Quirinale, rispondendo a una domanda sulla richiesta di autonomia delle regioni del nord Italia : “Quale presidente della Repubblica sono garante della coesione nazionale”.

Nelle scorse settimane c’era stato un tam tam di voci sulla sua possibile discesa in campo per il dopo Mattarella. Ovviamente dopo la dèblace elettorale in Abruzzo del M5S, sponsor dello stesso Conte, sarà difficile in un eventuale toto nomine poter sostenere con forza la candidatura dello stesso Conte. Ma come si dice sempre in politica mai dire mai.

“Soltanto pura retorica quella Sindaco, quando dice che tutti i cittadini del mondo sono palermitani”. Ad attaccare questa volta Orlando è il consigliere comunale Igor Gelarda. L’esponente grillino ha stigmatizzato le parole del primo cittadino che, oggi, ha partecipato alla seduta del consiglio comunale, convocato in occasione della visita del presidente della Repubblica di Malta. La polemica, sempre sull’attualissimo tema dell’immigrazione.

“Orlando sulla gestione migranti ha preso una posizione polemica e totalmente antiteticaha continuato Gelarda –  rispetto quella del governo  Cinquestelle- Lega. E proprio lui, che ha messo sempre i palermitani in secondo piano, non dovrebbe permettersi di fare ciò. La stessa amministrazione comunale che crede che i problemi si possano risolvere con un pò di wifi e con qualche linea del tram o con qualche taglio di nastro, mentre i cittadini palermitani sono soffocati da spazzatura, traffico e i nostri figli costretti ad emigrare”.

“Ma soprattutto non faccia più confusione: lui non è l’ambasciatore della città di Palermo nel mondo. E’ il Sindaco della città. Smetta di promuovere l’immagine di una Palermo inesistente, piena di riconoscimenti internazionali e con i cittadini disperati, di fare gemellaggi e si occupi dei palermitani che si sentono e sono abbandonati. La fine del business sui migranti è uno dei 20 punti del governo giallo-verde, mentre si vergogni chi vuole spacciare per razzista coloro che vogliono solo bloccare loschi business. E con le risposte del governo di questi giorni è stata messa una prima pietra”.

E sulla vicenda Malta-migranti ha ribadito le parole del ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli: “Malta non può continuare a voltarsi dall’altra parte quando si tratta di rispettare precise convenzioni internazionali in materia di salvaguardia della vita umana e di cooperazione tra Stati”.

“Oggi, con il Movimento 5 stelle palermitano in linea con la politica nazionale, e penso con buona parte dei palermitani, sono qui per dire al sindaco Orlando e al resto dell’Unione Europea di collaborare seriamente per la gestione della crisi migranti, l’Italia non è più la cenerentola d’Europa. E al Sindaco di questa città dico di riflettere bene su come ha ridotto la città”.

E conclude lanciando strali contro i suoi compagni di gruppo: “Se poi qualcuno all’interno del gruppo consiliare palermitano non si sente in linea con le scelte del Movimento, può anche agire in maniera coerente e andare al gruppo misto”. 

“I grillini sono il CANCRO della politica italiana, perché attraverso l’orgoglio, attraverso la distruzione, attraverso l’approssimazione, l’ignoranza che li contraddistingue, stanno introducendo elementi di eversione al nostro sistema”. E’ quello che si legge in un post pubblicato dal vice presidende dell’Ars, Giancarlo Cancelleri, sulla sua pagina di facebook. Le parole sono quelle del vice presidente della Regione siciliana, Gaetano Armao, riprese in un video durante un incontro con alcune persone.

“Questo è Gaetano Armao continua Cancellerivice Presidente della Ragione siciliana del governo Musumeci. Questa è l’unica politica che sanno fare, quella dell’insulto personale e delle zero idee. Mi aspetto le scuse a 11 milioni di elettori da questo personaggio, anche se in contesti più civili e etici il suo Presidente gli chiederebbe le dimissioni”.

Ma rimane anche il dubbio di chi abbia dato il video a Cancelleri. Sarà stato un “infiltrato” grillino o uno “spione?”. E come direbbe Antonio Lubrano: “La domanda sorge spontanea”.

Questa volta i cinquestelle hanno deciso di attaccare il cuore della burocrazia di Palazzo delle Aquile, chiedendo l’immediata sostituzione del capo di gabinetto del Sindaco, Sergio Pollicita.

“La nostra  richiesta è motivata non solo per la condanna a 1 anno di reclusione (in primo grado) per il reato di abuso d’ufficio, ma anche per le evidenti responsabilità che Pollicita ha avuto in questi anni, con riferimento alla gestione dei processi di pseudostabilizzazione del personale comunale, delle procedure di selezione dei dirigenti a tempo determinato e dei rapporti con le società partecipate”.

“Nel corso della sua dirigenza a capo del settore delle partecipate, il fenomeno del disallineamento dei crediti con le società è passato da 7 milioni a oltre 42 milioni di euro. In questo processo, inoltre, risulterebbe non costituito parte civile il Comune di Palermo. Ciò è incomprensibile e inaccettabile visto che lo stesso Comune è costituito in diversi procedimenti contro altri importanti dirigenti della nostra città”. Inoltre, il gruppo consiliare pentastellato ha chiesto al Sindaco “conto e ragione di questa condotta schizofrenica”. 

Tutto legittimo, ma Orlando con una mossa in contropiede ha disposto, come si legge in una nota del Comune, “che una volta ricevuta la notifica formale del provvedimento si procederà, in applicazione della legge, alla messa a disposizione dello stesso dirigente, quindi senza incarichi di tipo amministrativo. E acquisite le informazioni sul dispositivocontinua la dichiarazioneil Sindaco chiederà all’ANAC quali ulteriori passaggi l’amministrazione possa e debba compiere in aderenza al contratto collettivo e al dispositivo della stessa sentenza”.

Questa, insieme alle altre frecce avvelenate che, da un pò di tempo, i grillini di Sala delle Lapidi stanno scoccando, una dietro l’altra, contro l’amministrazione comunale e in particolare contro Orlando.
Una strategia che ha tanto il sapore di campagna elettorale, in una condizione attuale di debolezza del professore. Con il rimpasto non pervenuto e le sollecitazioni politiche di un cambio di rotta che arrivano anche da pezzi che appoggiano Orlando, vedi il gruppo consiliare capitanato da Giusto Catania, SinistraComune, tutto rimane assolutamente ancora in alto mare.

“Dall’adunanza della Corte dei conti di oggi è emerso in maniera ancora più chiara che il Comune di Palermo si trova in una condizione di sostanziale deficitarietà strutturale già dal 2015-2016”. Va giù duro Ugo Forello, capogruppo pentastellato a Sala delle lapidi, che attacca il sindaco Leoluca Orlando sul tema della crisi finanziaria di  Palazzo delle Aquile. Noi di BloggandoSicilia ne avevamo parlato recentemente.

 “Attendiamo la deliberazione dei giudici, ma la difesa del Comune è apparsa debole e, in parte, non ha potuto che riconoscere la fondatezza dei rilievi sulle irregalarità contabili presenti sui rendiconti 2015-2016 e la situazione di profonda difficoltà delle società partecipate Amat e RapÈ necessario che l’amministrazione comunale accetti lo stato di crisi contabile-amministrativa e adotti decisioni coraggiose ma necessarie, redigendo, in tempi brevi, un piano di riequilibrio economico-finanziario che eviti il pericolo del dissesto”.

Il Comune deve, infatti, affrontare lo scoglio del bilancio consolidato e, certamente, con una probabile deliberazione “negativa” della Corte dei conti, sarà tutta in salita. Per non parlare delle osservazioni amministrativo-contabili contenute nel MEF, che gli ispettori del ministero della Finanza avevano rilevato (cliccando qui potete leggere la relazione di pre-dissesto). Una situazione che vedrebbe piombare il Comune, che conta oltre 7 mila dipendenti, in un baratro da ripercussioni inimmaginabili.

 

E’ un fiume in piena Davide Faraone, leader siciliano del partito democratico e braccio destro di Renzi, in  un video postato sulla sua pagina FB che, ritornando sul tema del contratto di governoattacca Lega e M5S. 

“Noi abbiamo fatto tanto per il mezzogiorno e siamo stanchi di forze politiche che, invece, pensano che al sud ci siano accattoni a cui dare l’elemosina. Non mi stupisce affatto che Salvini abbia dimenticato il capitolo sul mezzogiorno, nel contratto di governo. Mi sarei meravigliato del contrario. Lui che ha cantato l’inno al Vesuvio contro i napoletani. Lui che ha tolto la parola nord al simbolo soltanto per rubare qualche voto al sud, ma del sud non se ne mai occupato e non gli interessa di occuparsene”.

E nei due minuti di video parla anche dei cinquestelle che “hanno dimenticato il capitolo del mezzogiorno proprio al sud dove hanno preso tanti voti e raccolto le speranze di tanti ragazzi e ragazze. Il M5S ha un’idea del sud sbagliata, così come del suo sviluppo. Le politiche che propongono sono in assoluta continuità con il passato: assistenzialismo, assistenzialismo, assistenzialismo“.

E siamo certi che se qualche grillino avesse incrociato Faraone, mentre registrava il video, sicuramente l’intonazione sarebbe stata: onestà, onestà, onestà, anche perchè, dobbiamo ammetterlo, la “campagna elettorale” non è mai finita e chissà se mai finirà.

Un messaggio ad effetto che, il comico Beppe Grillo, inventore insieme a Casaleggio del M5S, sa fare bene, tra sberleffo e offesa finale. Dal suo blog è diventata virale la ricetta, chiamata a 5 stelle, che ha proposto in un video, aprendo una scatoletta di tonno e descrivendo le varie fase di preparazione del piatto: “tonno con schiacciatina”.

E’ fin troppo chiaro il punto di approdo di Grillo, cioè quello di difendere il movimento cinquestelle dagli ultimi attacchi: dall’Unione europea che teme un governo populista e contro l’euro, al il Financial Times che ha parlato dell’asse Salvini- Di Maio come dei moderni barbari. 

Quindi  il riferimento alla scatoletta di tonno non è fatta a caso. Se vi ricordate furono proprio i grillini a dichiarare che avrebbero aperto il Parlamento, appena eletti, proprio come una scatoletta di tonno. E ancora più esplicito quando alla fine della ricetta dice: “Ci avete rotto il cazzo”. Nomi non ne fa, ma quello che si può intendere è il palpabile nervosismo per l’ipotetico governo tra Salvini e Di Maio che stenta a prendere il volo.