di Gaetano Càfici. Poteva essere il consiglio comunale più “proficuo” nella storia di Sala delle Lapidi (parliamo dell’Aula di Palazzo delle Aquile) ed, invece, ahimè, forse ci farà rimpiangere fasti o infausti passati. Sembra davvero un paradosso, ma vi assicuro che non lo è! Doveroso anche un inciso: io di questi luoghi così “ameni”, senza superbia, ne ho cognizione di causa. Fidatevi!
Parliamo di una maggioranza “bulgara”, con 30 consiglieri eletti nell’allora partito dell’Idv del Sindaco Orlando, grazie ad una legge elettorale che definire “perversa” è forse un banale eufemismo. Di quelle da far “accapponare” la pelle perfino alla più sperduta tribù del corno d’Africa. Ma la legge è legge e, dunque, va rispettata. Ed un’opposizione, per i rimanenti 20, che non è da meno.
Certo voi direte: chi vince ha la responsabilità di tenere il timone, di guidare la nave. Quindi la minoranza non avrebbe colpa: infatti guarda e gioca di rilancio. Di altro non mi sono accorto. Scusate la sbadataggine.
Dall’insediamento nel maggio del 2012, ad oggi, dell’organo consiliare in questione, i quali compiti ricordiamolo sono quelli di indirizzo, di programmazione e di controllo dell’attività politico-amministrativa della Giunta, sembra che i cittadini non abbiano sentito la presenza. Sia in termini di atti deliberativi “epocali” che di iniziative, se non quelle rituali e ciclicamente ripetute negli anni. Vorrei essere smentito !
Poi per i numeri riferiti alla “proficua”attività consiliare, basterebbe prestare attenzione all’Ordine del giorno dell’Aula (lo si trova in rete) che, ad oggi, presenta appena 163 punti da discutere, di cui “soltanto” 124 sono i debiti fuori bilancio, per un totale di oltre 2 milioni di euro. Sì, quei cosiddetti“debiti”che altro non sono (evitiamo di dare spiegazioni troppo tecniche e, dunque, poco “digeribili”), se non obbligazioni per prestazioni e servizi resi in favore dell’ente locale, ma mai pagati!
Immaginare una vera “spending review” per il consiglio comunale non sarebbe una cattiva idea. Però non lo diciamo in giro, se lo sente Renzi potrebbe farci un’altra “slide!” con cartello e annesso slogan: “50 inquilini in meno per risparmiare è sempre meglio che One”.