Sembra proprio che il dibattito sulla realizzazione delle nuove linee del tram di Palermo ponga di fatto in essere una nuova disciplina atletica: quella del “rimpallo sincronizzato”. Pensare, infatti, che la priorità della città sia solo e soltanto la posa di qualche linea in più qualche perplessità la desta. Una riflessione che vale per tutto l’arco istituzionale. Intendo maggioranza, opposizione e amministrazione attiva. Ma veniamo ai fatti.

Oggi l’assessore alla Mobilità di Palermo, Giusto Catania ha inviato parole di fuoco ai pentastellati su un tema, quello del Tram, per lui un vero e proprio “mantra”. E anche nelle scorse settimane non si era fatta attendere la reazione del gruppo consiliare “Sinistra Comune” a Sala delle Lapidi (leggete cliccando qui).

“E’ evidente – afferma Catania – che alcuni consiglieri e deputati del Movimento Cinque Stelle stanno cercando in tutti i modi di impedire che Palermo possa avere un’opera strategica per rendere più sostenibile la
mobilità urbana e per migliorarne la vivibilità, confermando di essere nemici della città e della sua vocazione ecologica”.

E aggiunge che gli “argomenti utilizzati per raggiungere questo obiettivo sono ormai noti e ampiamente smentiti, ma evidentemente ripetere in modo ossessivo le bugie rappresenta un modo per costruire le proprie
verità. Il Genio Civile si è già espresso positivamente sulle linee del tram e il progetto definitivo deve essere approvato dal consiglio superiore dei lavori pubblici. Successivamente sarà sottoposto alle verifiche ambientali, così come prevede la legge”.

E anche il primo cittadino era intervenuto pubblicamente alla fine di marzo, parlando di coloro che erano contrari a nuove linee di tram come a dei “nemici del cambiamento che devono rassegnarsi perchè noi non intendiamo arretrare”. Ne avevamo parlato su BloggandoSicilia (cliccare qui per leggere l’articolo).

Ma Catania non si ferma qui e nella nota parla di “corretta procedura seguita per il tram che è stata spiegata più volte ma evidentemente non c’è peggior sordo di chi non vuole ascoltare”.
E parla addirittura “di argomenti già usati dai ricorrenti al Tar”, riferendosi ai comitati civici che avevano presentato il ricorso contro il Comune. “Evidentemente siamo davanti ad un unico ispiratore che non ha
concesso la sospensiva e ha scritto testualmente che il progetto è incontestabilmente incluso nel programma triennnale delle opere pubbliche 2016/2018 e nel programma triennale 2017/2019″. Per concludere affermando che “la città sta vivendo un importante momento di partecipazione, in vista della definizione del Piano Urbano della mobilità sostenibile, e attraverso questa fase di confronto sta emergendo, con forza, la volontà dei palermitani di ampliare la rete tranviaria e di render più capillare il trasporto su ferro nella nostra città”.

Senza voler entrare nel merito della necessità o meno dell’opera, quello che pone qualche “dubbio amletico” è la cosiddetta “volontà dei palermitani”. Su quest’ultimo aspetto in sincerità l’arcano è d’obbligo. A meno che l’assessore non abbia avuto, da parte di ciascun cittadino, magari anche tramite chiamata telefonica, il gradimento a queste tanto famigerate nuove linee del tram. Certo è che chiamare quasi 700 mila palermitani non appare cosa semplice. Se ci è riuscito, tanto di “chapeau”. Altrimenti gli consigliamo magari di “indire” un “referendum”. Saremo qui per pubblicare i risultati.