quattro canti oblio

Essere ostinati per certi versi può essere segnale di determinazione e di caparbia, così come il mettersi in gioco anche laddove la partita è difficile; perseverare però, sapendo che la strada è segnata, è davvero da diabolici.

La corsa disperata alle candidature, nelle varie forme, è diventata per questa Amministrazione come una gara di atleti “dopati”. Ci si convince che poi alla fine il “controllore” sia distratto e non si accorga che dietro il “fisico” prestante c’è, invece, il trucco!

É già successo e ne abbiamo parlato su questo blog, in occasione della visita degli ispettori Unesco a Palermo che dovevano sancire quali siti storici dovevano essere inseriti come Patrimonio dell’Umanità. In fretta e furia furono svolti i lavori di pulizia e di decoro come in una favola di Cenerentola e alla Zisa, fino a poco tempo fa abbandonata, è spuntata una carrozza a forma di “zucca!”.

Ma a parte l’uso che ci piace fare delle parole, prendendo a prestito immagini e storie surreali, qui, invece, si tratta di realtà. In una città che abbiamo più volte definito narcotizzata e normalizzata, l’essere stata esclusa da un’altra candidatura prestigiosa come quella da poco presentata a Capitale Europea dello Sport 2016 (in precedenza si era tentata la corsa a Capitale della Cultura 2019), fa, inevitabilmente, sorgere delle domande più che spontanee.

Ma ammettere che Palermo, sia per il passato devastante che per il presente molto lento e poco rock, non può e non deve essere candidata a nulla, è un esercizio così difficile da praticare?

E questo, per favore, non chiamatelo qualunquismo. È una constatazione. Una semplice e oggettiva riflessione. Quindi cari amministratori se, tra le tante future candidature, possibili o impossibili, ci fosse quella di “Capitale all’Oblio” (come un dolce dormire), non esitate: la vittoria sarebbe certa.
Per altre, invece, vi preghiamo di desistere perché come sopra: “errare è umano, ma perseverare è davvero diabolico”.

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1 Comment

  1. CARMEN SCELSI

    analisi realista delle condizioni in cui versa una città che si chiamava “Panormus felix”ricca di arte e di bellezze naturali e ora scempio dell’incuria e dell’inefficienza dei governanti che poco hanno a cuore la manutenzione di questo prezioso gioiello,tranne che,quando si tratti di tagliare nastri e nastrini per inaugurazioni,mostre ed eventi,come fa il nostro sindaco….una città che si trucca quando arrivano personalità e il cui trucco poi si scioglie come neve al sole….una città che piange per i servizi negati,per le strade sporche di rifiuti,e qui c’entra pure l’inciviltà della gente, ma dove passano giorni e giorni prima che si vedano gli incaricati che svolgano ciò che loro compete…una città che si allaga,ogniqualvolta piove….una città dimenticata….la città dell’Oblio,appunto