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Il governatore della Campania Vincenzo De Luca, nei giorni scorsi, lo aveva già annunciato: “se hai un incremento in termini assoluti di 800 positivi al giorno è evidente che arriviamo alla chiusura di tutto. Non vogliamo drammatizzare, ma vogliamo semplicemente fare un calcolo numerico”. Quindi detto e fatto. Per adesso le scuole rimarranno chiuse fino al 30 ottobre, ma se la curva dei numeri dovesse salire il lockdown in Campania potrebbe essere totale.

Nella nuova ordinanza della Regione Campania, che verrà pubblicata in serata, si vietano le feste, anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose, in luoghi pubblici, aperti pubblico e privati, al chiuso o all’aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente. Sono sospese anche le attività di circoli ludici e ricreativi. È fatta raccomandazione agli Enti e Uffici competenti di differenziare gli orari di servizio giornaliero del personale in presenza. A tutti gli esercizi di ristorazione è fatto divieto di vendita con asporto dalle ore 21. Resta consentito il delivery senza limiti di orario. Queste misure si aggiungono a quelle già disposte nelle recenti precedenti ordinanze, a cominciare dall’obbligo di indossare la mascherina deciso due settimane fa.

“In relazione alla situazione epidemiologica esistente – si legge nella nota della Regione – sono state adottate misure rigorose con il doppio obiettivo di limitare al massimo le circostanze di assembramenti pericolosi in ogni ambito, privato e pubblico, e con l’obiettivo di ridurre al massimo la mobilità difficilmente controllabile.

E in Sicilia la situazione non è certamente delle migliori. Un record con 399 contagi in 24 ore e sette i morti in un giorno, triste record da marzo: cinque in provincia di Palermo, uno nel Messinese e uno nell’Agrigentino. Quattordici sono migranti dell’hotspot di Lampedusa. Altri 24 ricoveri, 21 in regime ordinario e tre in terapia intensiva, per un totale di 520 malati in ospedale.

Il totale dei decessi nell’Isola tocca così quota 350. Attualmente i positivi sono 5.487 (+300), 4.967 (+21) le persone in isolamento domiciliare, mentre i ricoverati sono 468 (+21), dei quali 52 (+3) in terapia intensiva. I casi totali, dall’inizio della pandemia, toccano il numero di 10.691. Sono 92 i guariti rispetto a ieri.

Stigmatizza il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, che invita a mantenere la calma. “La Sicilia in questo momento nella graduatoria nazionale non è in una condizione di emergenza. Credo che siamo al sesto e al settimo posto, ma è chiaro che non siamo neanche rilassati. Stiamo lavorando per avere 900 posti in terapia intensiva, oggi ne possiamo disporre di oltre 300 a fronte degli attuali 40 occupati”.

Oggi si sono registrate sette vittime, cinque solo a Palermo. Due anziani ospiti di una casa di riposo sono morti a Sambuca di Sicilia, nell’agrigentino, dove una cinquantina di persone, tra ospiti e personale della Rsa, si trovano già in quarantena all’interno della struttura e sono stati sottoposti a tampone. E purtroppo nei piccoli centri i casi sono in aumento. Quindi c’è poco da stare sereni ma le raccomandazioni sono sempre le stesse: mascherine, distanziamento e pulizia delle mani col gel disinfettante. Confidando sempre nella responsabilità di tutti. Ma sarà veramente così?

Un Di Battista che di fatto annuncia la rottura con il M5S e lo fa durante la trasmissione #Piazzapulita che andrà in onda stasera, alle 21.15, su La7. L’intervista, in esclusiva, è stata realizzata da Salvatore Gulisano. Parole durissime contro il movimento creato da Beppe Grillo che a suo dire “così facendo si andrà verso una direzione di indebolimento del Movimento 5 Stelle e diventerà un partito più come l’Udeur, buono forse più per la gestione di poltrone…”. 

Un attacco frontale che non ha precedenti, anche se Dibba è stato sempre critico con il movimento che avrebbe sconfessato le sue origini, piegandosi a logiche di spartizione e di lottizzazione. A questo punto resta solo da capire se Di Battista ha già un piano ben preciso: forse quello di creare un proprio partito. Un’azione demolitoria che, all’indomani della debacle delle regionali, peserà sicuramente sul futuro dei pentastellati.

(fonte foto il messaggero.it)

Sono 163 i nuovi positivi al coronavirus in Sicilia registrati nelle ultime 24 ore. Salgono così a 2787 i contagiati, restano 309 i ricoverati in ospedale, ma salgono a 16 quelli in terapia intensiva e 293 in regime di ricovero ordinario; 2.478 in isolamento domiciliare.

I tamponi eseguiti sono stati 6.115. Anche oggi si registra una nuova vittima che porta il totale a 310. I guariti nelle ultime ore, però, sono 118. Sul fronte della distribuzione territoriale a Palermo i nuovi positivi sono 92 e di questi 2 sono migranti ospiti a Lampedusa e 1 appartiene al cluster della Missione Speranza e Carità di Biagio Conte. Seguono Catania e Siracusa ciascuna delle quali con 24 casi, 12 sono i nuovi positivi a Trapani, 5 a Messina, 4 a Caltanissetta, uno ciascuno ad Agrigento e Ragusa. (fonte ANSA).

“Da oltre 20 anni i cittadini dei quartieri Zen, Sperone e Borgo Nuovo aspettano i 57 milioni di euro di fondi ex Gescal per riqualificare e rilanciare i propri territori. Nell’aprile 2019 siamo riusciti a riattivare il percorso amministrativo tra Regione e Comune di Palermo e a giungere ad un accordo, avallato dal consiglio comunale lo scorso maggio. Ora manca l’ultimo passaggio: un decreto del Presidente della Regione che sblocchi le risorse”.

Ad affermarlo è deputato nazionale del Movimento 5 Stelle, Adriano Varrica, parlando dei fondi ex Gescal per Palermo bloccati da oltre vent’anni.

“Non si può più perdere tempo – continua l’esponente grillino -. Ho scritto a Musumeci chiedendo di emanare il provvedimento di sua competenza a seguito del quale si potrà definire la convenzione tra Comune e Provveditorato alle opere pubbliche che ho proposto e promosso nei mesi scorsi per la progettazione e la realizzazione dei lavori”.

AGGIORNAMENTO. Pubblichiamo l’Errata corrige che segue, inviata dal deputato Adriano Varrica:

“Il Comune di Palermo non ha tempestivamente adempiuto agli obblighi di pubblicazione della delibera consiliare lo scorso maggio per le osservazioni dei cittadini relativi alle varianti urbanistiche previste dall’accordo. Questo particolare è emerso a seguito della pubblicazione del post. Mi scuso per l’imprecisione. Attenderemo la decorrenza dei termini (tra qualche giorno) e continueremo ad incalzare la Regione per i successivi provvedimenti di sua competenza.

Nessun aumento per la Tari 2020. I palermitani pagheranno la stessa tariffa del 2019. Il consiglio comunale di Palazzo delle Aquile ha votato a maggioranza le tariffe TARI 2020. Non vi saranno, dunque, aumenti della tassa, che avrà pertanto le stesse tariffe del 2019, con una clausola che fa espresso riferimento alla situazione determinata dall’emergenza Covid e alla recente normativa regionale che ha aperto la possibilità a riduzioni ed esenzioni da compensare con fondi regionali, “nonché, in stretta connessione con gli effetti prodotti dall’emergenza epidemiologica, ogni altro intervento nazionale o regionale”.

La delibera approvata, che emana tanto dai precedenti voti del consiglio comunale quanto dall’indirizzo della Giunta, aveva già ricevuto parere positivo dai Revisori dei Conti del Comune. Se alla fine dell’anno, una volta che sarà accertato e certificato il costo del trasporto dei rifiuti fuori provincia, dovesse essere necessario un aumento, questo sarà spalmato su tre anni.

“Auspichiamo ora – ha detto soddisfatto il sindaco Leoluca Orlando – che con lo stesso spirito con cui la maggioranza del consiglio comunale ha condiviso la proposta della Giunta, si arrivi presto all’approvazione dell’ulteriore proposta che riguarda la TARI, quella cioè che prevede una riduzione fino al 70% per le aziende colpite maggiormente dalla crisi economica legata al Covid-19. Sarà un ulteriore segno di attenzione per le imprese e un ulteriore segno di sensibilità da parte del consiglio comunale”.

Qui sotto una tabella esemplificativa del costo TARI per le utenze domestiche per un appartamento da 100 metri quadri. Una famiglia tipo, con quattro componenti, ad esempio, pagherà 320,62 euro, la stessa cifra che pagava nel 2019. Quindi per il 2020 le famiglie palermitane potranno dormire sogni tranquilli, anche se la città vive continuamente il “dramma” della raccolta dei rifiuti e di un servizio, purtroppo, perennemente carente.

TABELLA TARI FAMIGLIA TIPO

Un vademecum che descrive “metodi e strategie per interpretare la comunicazione altrui così da poter modulare nel modo più corretto la propria, svelando quali siano i comportamenti, le posture, la necessità di una piena consapevolezza di se stessi. Tutto questo per comunicare al meglio e raggiungere in modo strategico i propri obiettivi nella vita, così come instaurare le giuste relazioni nell’ambito sociale, di coppia, lavorativo e amicale”.

Si chiama “Comunicare è la chiave del tuo successo -Metodi e strategie per riuscirci al meglio” ed è l’ultima impresa di scrittura del palermitano Ugo Piazza, 48 anni, giornalista, specializzato in strategie di marketing della comunicazione e nell’interpretazione socio-politica della dialettica del linguaggio.

Il libro, che può essere acquistato al prezzo di 10 euro nelle edicole, in libreria e sul web, è disponibile anche sui circuiti nazionali Feltrinelli, ibis, Amazon. E’ pubblicato dalla casa editrice “Novantacento”. Nel testo l’autore analizza le dinamiche di comunicazione che ognuno di noi ormai automatizza, perdendo efficacia rispetto al raggiungimento degli obiettivi.

Appuntamento rituale del lunedì per il tg de La7 di Enrico Mentana, con il sondaggio elettorale commissionato alla Swg. La Lega scende dal 26,3% del 31 agosto al 23,8 per cento attuale. Un calo che però non premia gli alleati di governo: il Partito Democratico è stimato al 20,1%, il Movimento 5 Stelle al 16%, guadagnando rispettivamente lo 0,1 e lo 0,2 per cento.

Ma il dato che balza agli occhi è l’avvicinamento di Fratelli d’Italia al partito di Grillo . Il partito della Meloni sale fino al 15,8%, guadagnano quasi un punto e mezzo sulla scia dei risultati delle Regionali, che hanno visto Fratelli d’Italia crescere nel consenso praticamente ovunque e conquistare anche le Marche con Acquaroli.

Nel centrodestra cala di mezzo punto Forza Italia, che scende al 5,8%, mentre Sinistra Italiana/Mdp Articolo 1 è stimata al 3,5% (-0,2%). Azione si allontana da Italia Viva. Il movimento di Carlo Calenda è stimato al 3,4%, mentre quello dell’ex premier Matteo Renzi al 3%. Da segnalare anche l’importante balzo in avanti di Cambiamo!, che cresce dello 0,4% all’1,5 per cento grazie alla vittoria del suo leader Giovanni Toti, riconfermato governatore della Liguria.

Dunque, una situazione tutta in divenire se consideriamo che i tempi, per un approdo elettorale a nuove elezioni, sono lontanissimi. E la curva per Salvini è sempre in discesa. Adesso bisognerà capire quali effetti mediatici potrà avere il processo, che si svolgerà a Catania nei prossimi giorni e che lo vede imputato per sequestro di persona sulla vicenda che riguarda la nave Gregoretti.

In un video le immagini drammatiche di sabato scorso del salvataggio dei due ragazzini di 13 e 15 anni in balia di onde aaltissime del mare di Milazzo, in provincia di Messina. Nel corso di quell’operazione di salvataggio il guardacoste Aurelio Visalli, che si era tuffato in mare per salvare i due ragazzi, venne poi inghiottito dalle onde.

Fonte foto Corriere.it

“C’è a Palermo una #minoranzapalermitana di incivili e criminali. A volte isolati e a volte organizzati. Certamente sono pochi, agiscono nell’ombra della notte e a volte in pieno giorno. Certamente e sopratutto sono ben visibili i danni che arrecano alla nostra città. Da oggi ho deciso dar loro un po’ di notorietà. E alla #maggioranzapalermitana che si indigna e vuole aiutare le istituzioni e le forze dell’ordine rivolgo l’invito a denunciare. Chi vuole, può inviare i suoi video e le sue foto a: minoranzapalermitana@gmail.com“.

Con queste parole sul suo profilo facebook, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha lanciato una vera e propria “crociata” contro quei palermitani che devastano e sporcano la città, con tanto di indirizzo mail per denunciare. Un modo per invitare la cittadinanza a mandare video e immagini di chi si macchia di questi atti vandalici.

IMMAGINI E VIDEO

Sembra non esserci margine dall’analisi di voto che esce fuori dal cappello del sondaggista Nando Pagnoncelli: se si votasse oggi, la vittoria del centrodestra, alle elezioni nazionali, sarebbe certa. Un sondaggio commissionato dal Corriere.it, che vede dunque, il cdx prevale sul centrosinistra con qualsiasi sistema elettorale si votasse, da quello attuale al cosiddetto Germanicum.

C’era molta attesa per le Regionali e il referendum istituzionale per le conseguenze che avrebbero potuto avere sulla tenuta del governo e gli equilibri politici generali. In realtà i risultati delle urne non sembrano aver avuto un impatto molto significativo sull’opinione pubblica: le amministrative infatti hanno avuto una forte connotazione locale e in quattro regioni su sei gli elettori hanno premiato i presidenti uscenti che si sono particolarmente distinti nella fase più difficile vissuta dal Paese dal dopoguerra in poi. La politica nazionale sembra essere rimasta sullo sfondo. Il risultato netto del referendum, poi, non sembra aver particolarmente premiato il M5S, ossia la forza politica che si è battuta più di altre per il taglio dei parlamentari.

Il sondaggio odierno mostra, a due mesi di distanza dal precedente, pochi cambiamenti di rilievo a differenza di quanto solitamente si registra all’indomani di importanti appuntamenti elettorali, quando si manifesta il tradizionale salto sul carro del vincitore. In dettaglio: il governo e il premier Conte si mantengono stabilmente su livelli di apprezzamento elevati attestandosi a un indice di gradimento rispettivamente di 62 e 65. I giudizi sui leader di partito e i capi delegazione fanno registrare una lieve crescita di alcuni degli esponenti della maggioranza, in particolare Zingaretti e Di Maio, e una piccola flessione per quelli dell’opposizione, con l’eccezione di Berlusconi che aumenta di due punti, presumibilmente come attestazione di “vicinanza” per la malattia e il suo ricovero. E anche le intenzioni di voto sembrerebbero non troppo influenzate dal recente voto: la Lega, in aumento di quasi un punto, si mantiene al primo posto con il 24%. Seguono Pd (19,3%) e M5S (18,6%), entrambi in calo di 0,3%, quindi Fratelli d’Italia (16,7%), in flessione di 1,5%, che si riporta sui valori degli scorsi mesi di maggio e giugno. Quindi Forza Italia (6,8%), Italia viva (3,1%) e Azione (3%).

Ma quale Parlamento si potrebbe delineare sulla base della riduzione degli eletti e degli orientamenti di voto attuali? L’analisi tiene conto delle rilevazioni condotte da Ipsos da fine maggio a fine settembre per un totale di 29.000 interviste ponderati allineando i dati alle tendenze di voto attuali. La simulazione realizzata sulla base della legge elettorale attuale (Rosatellum) poneva il problema della definizione dei collegi maggioritari, di cui si conosce il numero (tre ottavi dei collegi attuali) ma non la conformazione; abbiamo pertanto proceduto accorpando collegi limitrofi per ricostruire in ciascuna circoscrizione il numero di collegi previsti con l’approvazione della riforma di riduzione dei parlamentari. Inoltre, abbiamo simulato due ipotesi di offerta politica, la prima basata sulla tripartizione tra centrodestra, centrosinistra e M5S, la seconda su due sole coalizioni, il centrodestra e una alleanza tra le attuali forze della maggioranza. La ripartizione dei collegi vinti da ciascuna coalizione tra i differenti partiti coalizzati è stata fatta ipotizzando una suddivisione delle candidature che tenga conto sia del peso elettorale nazionale di ciascun coalizzato, sia del peso elettorale relativo a ciascuna area geografica cui appartiene il collegio. Infine, la simulazione sui seggi ottenibili nella parte proporzionale è stata effettuata sulla base delle norme previste dalla legge vigente e delle intenzioni di voto rilevate oggi, mentre l’attribuzione dei seggi “estero” rispecchia quanto avvenuto in occasione delle elezioni precedenti, tenendo anche conto delle tendenze di voto rilevate in Italia.

Pur con le approssimazioni del caso, il primo scenario attribuisce la maggioranza della Camera al centrodestra con 227 seggi (oltre la metà dei quali andrebbe alla Lega), contro i 114 stimati per il centrosinistra e i 55 per il M5S. Al Senato il centrodestra otterrebbe 112 eletti contro i 57 del centrosinistra e i 27 del M5s. Nell’ipotesi di coalizione giallorossa, si conferma il vantaggio del centrodestra: 218 a 161 alla Camera e 112 a 80 al Senato. Qualora venisse cambiata la legge elettorale adottando il cosiddetto Germanicum, verrebbe meno la parte maggioritaria e i seggi sarebbero assegnati con metodo proporzionale e una soglia di sbarramento al 3% o, in alternativa, al 5% su base nazionale (o del 15% in una regione), riconoscendo il cosiddetto diritto di tribuna a chi non supera la soglia, ma ottiene il quoziente pieno in almeno tre circoscrizioni di due regioni differenti.

Nel caso di sbarramento al 5% potrebbero entrare alla Camera sette forze politiche (le cinque principali più Italia viva e Svp) e sei al Senato (Italia viva infatti non conquisterebbe il diritto di tribuna), mentre se la soglia fosse fissata al 3% sulla base delle intenzioni di voto attuali si aggiungerebbe Azione di Carlo Calenda che potrebbe entrare alla Camera ma non al Senato. Indipendentemente dalla soglia di sbarramento, il Germanicum, così come il Rosatellum, assegnerebbe la maggioranza al centrodestra: infatti con la soglia al 5% Lega, FdI e FI otterrebbero 219 seggi alla Camera e 112 al Senato laddove un’eventuale alleanza giallorossa (Pd, M5S e Iv) si attesterebbe a 179 e 86 seggi. Maggioranza più risicata per il centrodestra con la soglia del 3%: 206 seggi alla Camera e 108 al Senato. In questo caso una ipotetica coalizione giallorossa otterrebbe 179 e 90 parlamentari.

Di fronte a questi scenari appaiono decisive due questioni: la prima riguarda la coesione della coalizione di centrodestra nella quale Forza Italia, come già osservato nella precedente simulazione di fine luglio, potrebbe davvero rappresentare l’ago della bilancia. La seconda riguarda un’attitudine assai frequente nel parlamento italiano rappresentata dal cambio di casacca (116 solo nell’attuale legislatura). Infatti, in un Parlamento con un numero ridotto di seggi, la “transumanza” degli eletti da un gruppo parlamentare a un altro ha conseguenze ancor più rilevanti per il mantenimento degli assetti determinati dal voto degli elettori. Insomma, ci aspettano settimane nelle quali si parlerà di legge elettorale.

È facile prevedere che le proposte saranno guidate dalla convenienza per la propria parte politica ammantate, beninteso, da solenni quanto ipocrite dichiarazioni riguardanti l’interesse per il Paese, la governabilità e la rappresentanza. A tale proposito varrebbe la pena descrivere nei manuali di educazione civica la genesi del termine “Porcellum” con cui la legge elettorale del 2005 fu definita a posteriori dal suo stesso promotore.