tram orlando

di Gaetano Càfici. “Stasera o si fa il tram o si muore!”, amarcord di una frase storicamente più celebre pronunciata a Calatafimi, nella sanguinosa battaglia tra i garibaldini e l’armata borbonica nel 1862 che potrebbe essere gridata stasera, nell’Aula del Consiglio comunale di Palermo dal generale Leoluca Orlando.

Lui che ha costruito la campagna elettorale del 2012 al grido: “Il sindaco lo sa fare”, brandirà la spada delle dimissioni, per far capire ai 50 consiglieri che si va tutti a casa, se non si pone il sigillo “reale” su quel controverso contratto di servizio, che consentirebbe al tram di non girare più a vuoto e, a lui, di essere rieletto primo cittadino.

I numeri al momento sembrano non esserci, ma in politica di fronte ad un invito esplicito, in cui viene meno la solidità di una seggiola, i margini di conflitto morale si riducono e aumentano a dismisura quelli di interesse alla sopravvivenza!
E poi sotto natale un cadeaux non si rifiuta a nessuno. Quindi, alla fine, le opposizioni parleranno di “senso di responsabilità nei confronti della città” e la maggioranza di “vittoria grazie al contributo del primo cittadino che ci ha messo la faccia”.

Vedo già gli sguardi dei consiglieri comunali, mentre ascoltano le parole del Sindaco, pronti ad inviare messaggini rassicuranti ai propri familiari. Perché poi, diciamolo sinceramente, la famiglia è tutto e dare una brutta notizia sotto le feste sarebbe davvero un dramma!

Per non parlare del prossimo giro elettorale nel quale potrebbe non esserci più un posto per tutti (non 50 eletti ma 40 come prevede la nuova legge!). E, dunque, altri due anni di ossigeno diventerebbero un tempo infinito per poter soddisfare le proprie debolezze e pagare le ultime rate dell’auto.
E se qualcuno mostrerà segni di cedimento, come essere fulminato sulla via di Damasco, ci sarà, comunque, il #prontosoccorsopolitico. Quello lo conosciamo bene! E’ un vecchio arnese che funziona sempre e, soprattutto, non ha alcun colore politico.

1 Comment

  1. Passerà anche senza il grido intimidatorio del sindaco. L’opposizione lo sosterrà come ha fatto sino ad ora, con FI e cantiere popolare in testa. Il sindaco lo sa fare distribuendo prebende agli oppositori.