Il sindaco Orlando in questi giorni è stato un intenso grafomane, cosa che certamente non fa notizia, in quanto da anni è una pratica che ha svolto e svolge sempre puntualmente. Parole durissime su un tema attualissimo e al contempo complesso: quello sui migranti e sulla “politica” messa in pratica dal neo ministro all’Interno Salvini, che a dire del primo cittadino, in un post su facebook, “può provocare effetti destabilizzanti per la democrazia”. Tutto legittimo, figuriamoci, in un dibattito, comunque, che ha creato un clima da guelfi e ghibellini, tra buonisti e sovranisti.

Orlando si è speso in prima persona, quasi quanto Salvini nell’altro versante arrivando a dire che “si comincia con proclami e con slogan, con l’utilizzo accorto della propaganda, per preparare il terreno culturale ai provvedimenti formali. La storia ci insegna che le dittature, quelle che di populista non hanno nulla perché sono contro tutti i popoli e contro tutti i deboli, cominciano sempre prima con le parole, con atteggiamenti populisti e poi con i provvedimenti legislativi”.

E tutto questo ci può stare perchè ognuno fa il proprio mestiere e Orlando sa bene che cavalcare l’onda polemica nei confronti di Salvini, può essere considerato un buon investimento. Ma vorremmo ricordare al primo cittadino che il sindaco di Palermo è lui. E la vergogna del caos e dei disagi insopportabili che i lavori del Ponte Corleone stanno creando ai cittadini palermitani non sono accettabili. Non possiamo predicare bene e razzolare male. Immaginare una città che si “definisce” Capitale italiana della cultura e poi diventare una sorta di girone dantesco.

A noi piacerebbe che il silenzio del Sindaco si tramutasse in un provvedimento immediato, costi quello che costi, per far sì che i lavori, che devono essere effettuati, possano svolgersi in notturna. Sicuramente i palermitani apprezzerebbero al di là di ogni ragionevole dubbio, anche se in politica non prevale mai la logica ma altri meccanismi. E confidiamo nel suo amore per questa città che non può essere soltanto valore dell’integrazione ma, soprattutto, rispetto per i suoi cittadini.

 

 

 

 

 

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