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Volodymyr Zelensky

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La Nato starebbe “valutando” l’ipotesi di dar vita a una no-fly zone sui cieli dell’Ucraina su richiesta di Kiev. Lo sostiene il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, citato da Sky News Uk. Questa opzione, esclusa fino a ieri esplicitamente da leader occidentali come Joe Biden o Boris Johnson, contemplerebbe automaticamente la possibilità di dover prendere di mira aerei militari russi e quindi, sulla carta, d’innescare uno scontro diretto con Mosca. Non si possono escludere “rischi di scontro” con la Nato. Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko. Lo riferisce la Tass. Secondo Grushko non si può escludere una escalation di “incidenti” tra Russia e Alleanza Atlantica.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky

I russi stanno ‘cercando di cancellare l’Ucraina, il Paese, la sua storia’, ha detto ancora una volta il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ieri nel sesto giorno di conflitto sono piovuti ancora missili e bombe sull’Ucraina. “L’Europa – dice intanto la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen – è al fianco di coloro che hanno bisogno di protezione”.

L’Ucraina ha rivendicato di aver ucciso quasi sei mila soldati russi, di aver abbattuto 30 aerei e 31 elicotteri russi e almeno 211 carri armati. Lo scrive il quotidiano Kyiv Independent in un bollettino giornaliero, la cui attendibilità non può essere verificata. Kyiv Independent parla anche della distruzione di 862 veicoli blindati, 85 sistemi di artiglieria e 9 antiaerei, 60 serbatoi di carburante e 355 non meglio precisati “veicoli” e di aver catturato 40 tubi lanciarazzi. Gli Stati Uniti stimano che i morti russi nell’invasione Ucraina siano circa 2.000. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali non è possibile calcolare esattamente le vittime del conflitto. Secondo alcuni altri funzionari del Pentagono, le vittime sarebbero circa 1.500 fra i russi e 1.500 fra gli ucraini.

(fonte ansa-il post)

In un video di 4.37 minuti la giornata politica odierna raccontata dall’agenzia Vista. Dall’intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Parlamento europeo, a quello della presidente della commissione europea, Ursula Von der Leyen. Dalla condanna di Josep Borrell, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, alla presa di posizione in Senato del premier italiano, Mario Draghi, sulla crisi Ucraina.

(fonte romauno.tv e agenzia vista)

“Non so come salutare tutti, se dire buongiorno o buonasera. Non ci riesco, ogni giorno per qualcuno potrebbe essere l’ultimo. Parlo dei cittadini ucraini. Sono lieto di sentire quello che viene detto qui, sono lieto di sentire questa unità, ma non sapevo che questo sarebbe stato il prezzo da pagare. E’ una tragedia”. Sono le accorate parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Parlamento europeo.

(fonte agenzia Vista e La Stampa)

“Siamo tutti qui”, a Kiev, “i nostri militari, i nostri concittadini, la società, siamo tutti qui per difendere la nostra indipendenza, il nostro Stato”. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un video in cui appare con i suoi collaboratori davanti al palazzo presidenziale. Al fianco di Zelensky c’è anche il premier Denys Chmygal.

Il VIDEO del leader ucraino, Volodymyr Zelensky

L’offensiva russa in Ucraina prosegue senza sosta. La manovre militari vanno avanti mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky offre a Vladimir Putin di avviare il negoziato, parlando anche di neutralità. Dalla controparte arrivano segnali contrastanti, ma il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov fa sapere che Mosca sarebbe disposta a negoziare con l’Ucraina a Minsk. Anche Pechino caldeggia una soluzione negoziale.

L’assedio di Kiev comincia nella notte con una pioggia di missili, mentre i tank russi avanzano, pesanti ma inesorabili. La popolazione è in assetto di difesa, 18 mila fucili sono stati consegnati ai civili volontari, il sindaco-pugile Vitalij Klitschko invoca la resistenza, mentre blindati e missili Grad si schierano tra i palazzi.

Ma secondo l’intelligence Usa la caduta della capitale è questione di giorni, forse ore. Una clessidra che scorre a segnare il destino dell’Ucraina, come quello del suo presidente. La testa di Volodymyr Zelensky è sempre più l’obiettivo dichiarato di Vladimir Putin, l’ostacolo al cambio di regime preteso da Mosca per porre fine alle ostilità.

Il presidente russo chiama al golpe, facendo appello all’esercito di Kiev a “prendere il potere” e rimuovere il governo dell’ex comico diventato capo dello Stato, etichettato come una “banda di drogati e neonazisti”. Così, suggerisce il capo del Cremlino, “sarà più facile per voi trovare un accordo con noi”. L’appello all’ammutinamento è il seme della discordia sparso tra una popolazione stremata e terrorizzata, che ha trascorso la notte nelle metropolitane adibite a bunker antiaerei e il giorno a improvvisare trincee con i sacchi di sabbia. Una propaganda destabilizzante, poche ore dopo lo spiraglio aperto con la proposta di negoziati a Minsk. Colloqui che comunque “non cancellerebbero l’operazione speciale russa in Ucraina”, avverte Mosca, accusando Kiev di aver prima nicchiato, proponendo un incontro a Varsavia, e poi interrotto le comunicazioni.

La sorte del leader ucraino appare sempre più la chiave di volta del conflitto. “Questa potrebbe essere l’ultima volta che mi vedete vivo”, avrebbe detto già ieri notte in videoconferenza ai leader Ue. Il presidente giura che non mollerà, cerca ogni possibile sponda diplomatica – in serata ha risentito Joe Biden e chiesto al premier israeliano Naftali Bennett di mediare con il Cremlino, che subito ha chiuso le porte – ma intanto è costretto a confermare di essere ancora al suo posto. “Siamo qui, stiamo difendendo l’Ucraina”, dice in un video amatoriale girato per strada in look militare nella notte di Kiev, insieme a quattro fedelissimi. Alla fine del secondo giorno di invasione, l’Ucraina resiste.

Sotto attacco da tutti i fronti possibili, numericamente e militarmente schiacciati, ricacciati sempre più lontano dalle frontiere che deve difendere, i militari di Kiev combattono orgogliosi. Come i 13 soldati diventati “eroi” nazionali dopo che sui social è diventato virale l’audio in cui insultano la nave da guerra russa che ha poi occupato la piccola ma strategica isola dei Serpenti nel mar Nero, a poche miglia dalla Romania. Un esempio per i combattenti volontari, come i 9mila ucraini in Polonia che si sono fatti avanti per arruolarsi. Pur rallentata, l’offensiva non si ferma. Mosca rivendica l’eliminazione di 211 obiettivi strategici, tra cui 17 centri di comando e comunicazione.