Tag

Ninni Terminelli

Browsing

“Per quello che mi riguarda personalmente anticipo che non voterò Liberi e Uguali. Una scelta maturata con delusione e amarezza, dopo i metodi adoperati per la composizione delle liste e per il silenzio che ha accompagnato le critiche che abbiamo mosso in questo passaggio politico”.

E’ la dichiarazione di “non voto” di Ninni Terminelli, presidente dell’associazione Sinistra delle idee, approdato ad Articolo1 e vicino al movimento di Piero Grasso, “Liberi Uguali”, da cui nei giorni scorsi aveva preso le distanze per il metodo di selezione dei candidati alle politiche del 4 marzo. L’esponente storico della sinistra palermitana, come scritto dal nostro magazine, aveva lanciato una nuova proposta politica: “Gli Scontenti”. Una sorta di contenitore che raccoglierebbe uomini e donne di sinistra, figli di quel malumore che ha portato, nei fatti, ad una spaccatura di quell’area politica.

Una lacerazione in cui non sono mancate le faide e le lacerazioni interne, causate anche dall’ingresso, nel Partito democratico, del sindaco Orlando.

E proprio ad Orlando, come si legge nel profilo FB, Terminelli dà un assist che, tradotto dal politichese ad una lingua più convenzionale, potrebbe far presagire il ritorno dell’ex retino nelle fila del Pd? Fantapolitica. Chissà?

Un segnale nei confronti del professore, confermato anche dalle parole dello stesso Terminelli, che alle scorse comunali si era candidato in una lista coalizzata con Orlando, che dice: “Auspico tuttavia che come a Palermo con Leoluca Orlando e nel Lazio con Zingaretti possa presto nascere un nuovo centrosinistra italiano che riunisca tutti, inclusa la forza politica di Liberi e Uguali”.

Anche se, va detto, che le posizioni del neo movimento “Gli Scontenti”, lanciato da Terminelli, non si identificherebbero con un singolo partito: “Nei prossimi giorni annunceremo ufficialmente la posizione dell’area politica de Gli Scontenti per le elezioni Politiche del prossimo 4 marzo. Sarà una posizione trasversale, proprio perché la nostra intende essere un’area di indipendenti di coalizione e non di un singolo soggetto politico”.

In politica, comunque, mai dire mai anche perchè lo stesso Orlando aveva dichiarato: “ve lo devo dire in aramaico che non mi ricandido”. E, invece, poi lo ha fatto. Quindi tutto è possibile anche sotto l’ala e la benedizione dell’ex fondatore delle Rete.

 

“La composizione delle liste per le imminenti elezioni Politiche ha dimostrato trasversalmente che in Italia occorrerebbe dare vita ad un’area politica degli SCONTENTI”.

Con questo post su facebook, Ninni Terminelli presidente dell’associazione “Sinistra delle Idee”, storico rappresentante della sinistra palermitana, recentemente approdato ad Articolo1, vicino al movimento Liberi e Uguali di Piero Grasso, ha annunciato, provocatoriamente, la volontà di creare un “partito” che raccolga gli scontenti della sinistra.

“Ma non dovevano tornare a scegliere i cittadini?” – si legge ancora nel post di Terminelli. “Ma così si intende recuperare il popolo dell’astensione? Non è un caso che gli attuali sondaggi dimostrino che questa proposta politica non sfonda in alcun modo, malgrado il calo del PD, mentre crescono i grillini e addirittura torna in vetta il fantasma di Berlusconi”.

E poi anche il riferimento all’amministrazione Orlando. “Meno male che almeno a Palermo esiste un’amministrazione comunale progressista in cui riconoscersi!”. Un plauso? oppure anche questa una provocazione? Di certo l’interrogativo che si pone tutto a sinistra è quello di una lotta fratricida tra “compagni” di lotta.

Infine un appello che suona proprio come una chiamata alle “armi”, ovviamente bianche. “Per tutte queste ragioni – continua ancora su Fb – nel futuro mi vedo impegnato in un’area degli SCONTENTI che faccia da pungolo alla politica, che chieda a gran voce programmi reali e concreti, soggetti politici aperti e vivibili, come condizione prioritaria e alla base di qualsiasi convergenza culturale e politica. Solo con questi presupposti e con questi impegni precisi sarà possibile stipulare alleanze, contribuire alla stesura dei programmi, accettare candidature, insomma lavorare con soggetti politici e dare il proprio contributo. Altrimenti si perde solo tempo e l’astensione continuerà a crescere a vantaggio dei populismi. Chi se la sente?”. E’, dunque, l’inizio di una lunga campagna elettorale?

Certamente lo scenario politico, dopo le elezioni nazionali del 4 marzo, determinerà a sinistra e non solo, una vera e propria resa dei conti.