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E’ un Musumeci che dire visibilmente “arrabbiato” è forse un eufemismo quello che oggi, in conferenza stampa, le ha mandate a dire senza tanti fronzoli al ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli, che ieri era in Sicilia per l’inaugurazione della nuova tratta ferroviaria Palermo-Catania. Ne avevamo scritto su BloggandoSicilia (cliccare qui).

Le dure parole del primo inquilino di Palazzo D’Orleans, si riferiscono anche alle dichiarazioni del ministro Toninelli che lo aveva attaccato per la vicenda del Cas (Consorzio autostrade siciliane) che a dire dell’esponente grillino avrebbe “agito malissimo e con una pessima gestione”. Una stilettata rivolta anche contro l’assessore regionale Marco Falcone (presente all’incontro con la stampa) con la minaccia di revoca della concessione del Cas.

“Il ministro Toninelli non può dire che è offensivo parlare di Ponte sullo Stretto, non glielo consentiamo a casa nostra. Prende sempre più consistenza l’ipotesi di indire un referendum sul Ponte tra i siciliani per capire se quest’opera, che non esclude la riqualificazione e il potenziamento della rete infrastrutturale dell’isola, sia realmente condivisa dal popolo siciliano oppure no”.

“Semmai è offensiva – ha aggiunto Musumeci – l’indifferenza, l’ostilità, la superficialità con cui un esponente del governo nazionale pensa di liquidare un tema così complesso che appassiona e divide le coscienze del popolo siciliano. Toninelli forse è convinto che noi siamo vocati alla politica dell’autarchia. I rapporti di crescita e sviluppo della Sicilia vanno ben aldilà della città dello Stretto: non è solo importante potersi muovere in Sicilia ma è importante capire come l’Isola si relazione col resto dell’Italia e d’Europa”.

“Il ministro ha detto infine il Presidente della Regione siciliana – non può continuare a compiere passeggiate tipicamente elettoralistiche andando ad inaugurare quei cantieri che il governo della Regione ha consentito di far tornare vivi dopo un anno di pressioni”.

Insomma una vero è proprio scontro al vetriolo che vede sempre al centro la battaglia politica e mai il sentire della gente che, di queste liti, modello “condominio”, credo ne abbiamo ormai le tasche piene.