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Continua la polemica sulla vicenda che riguarda il reintegro degli ex lavoratori autostradali del Cas (Consorzio Autostrade Siciliane) i “casellanti” tanto per capirci. Ne avevamo parlato nei giorni scorsi su BloggandoSicilia.

“In atto c’è un continuo rimpallo di date alle richieste di partecipazione al tavolo di crisi istituito dall’assessorato regionale alle infrastrutture con le parti sociali. L’aspetto gravissimo è che il nostro sindacato Orsa non risulterebbe tra i soggetti convocati all’incontro previsto per mercoledì 16”. La denuncia è del segretario regionale del sindacato, Mariano Massaro che attacca l’assessore regionale, Marco Falcone.

“L’assessorato Regionale non è azienda ma autorevole parte politica che non ha obbligo al rispetto delle relazioni industriali richiamate nella richiesta tattica di esclusione dell’ORSA dal tavolo politico regionale”. E continua affermando che “siamo a conoscenza di una presa di posizione di altre organizzazioni sindacali che avrebbero intimato all’assessorato regionale di escluderci perché non firmatari di contratto”. Come dire: l’assessore Falcone non può farsi condizionare.

E anche il segretario confederale dell’ORSA di Palermo, Giuseppe Prestigiacomo, parla di “esclusione dal tavolo delle relazioni aziendali legittimata da ‘lor signori’ per il fatto che l’ORSA non e ancora firmataria di contratto. L’assessorato non è il CAS (consorzio autostrade siciliane) e questa esclusione ha tutto il sapore del solito atteggiamento ostativo a trattare le problematiche del personale ex lavoratori trimestrali come da sempre. Una discriminazione sociale a cui l’assessore Falcone non può in nessun modo sottostare”. E la polemica è bella e servita.

 

Un attacco durissimo contro il presidente della Regione Nello Musumeci “al corrente dei fatti e sollecitato dai suoi colleghi di partito, fa orecchio da mercante. Il nostro è un continuo attendere: Attendere le elezioni, attendere che passino, attendere l’audizione in commissione lavoro. Nell’imminenza delle elezioni regionali, diversi candidati, oggi eletti, si sono impegnati sulla ‘vergognosa’ vicenda degli ex lavoratori trimestrali del CAS tagliati fuori dall’ente, per un complesso gioco di tornaconto sindacale e buste paga molto alte. Ad oggi non abbiamo visto più nessuno”.

E’ la denuncia dei rappresentanti sindacali dell‘Orsa, l’organizzazione sindacati autonomi e di base che si batte da anni,  per il reintegro degli ex lavoratori autostradali del Cas (Consorzio Autostrade Siciliane) i “casellanti” tanto per capirci,  “a fronte di un uso illegittimo dello straordinario,- affermano Giuseppe Prestigiacomo, Piero Garozzo e Salvatore Costanzo di Orsa-Sicilia –  di una carenza di personale conclamata, di un monte ferie non godute di oltre 80.000 ore, di un pretestuoso blocco delle assunzioni (che non riguarda l’ente, in quanto questo non è sul bilancio della Regione) e che ha determinato paradossalmente la violazione delle disposizioni regionali sul contenimento delle spese, con un costo per gli straordinari pagati in misura esorbitante. Parliamo ad oltre un milione di euro l’anno”.

E lOrsa mette ancora di più il dito sulla piaga con un atto d’accusa riferendosi proprio alle forze sindacali “che dovrebbero essere il faro, il fronte contro il dilagare aperto del malcostume e del privilegio e che ,invece, sono complici. Lo testimonia fra l’altro, l’atto discriminatorio operato contro il nostro sindacato operato dai sindacati aziendali del CAS, che non hanno voluto sedersi allo stesso tavolo convocato dal Consorzio, su mandato dell’assessore regionale alle Infrastrutture”.

“Siamo ancora in attesa di ‘conoscere’ il nuovo direttore generale Leonardo Santoro sostiene l’Orsa – al quale sin dal suo insediamento avvenuto oltre un mese fa, abbiamo fatto pervenire diverse richieste di incontro per la definizione del bando di assunzione attraverso agenzia interinale. La procedura è già stata avviata dal precedente direttore generale e la somma di quasi 2 milioni di euro è stata deliberata. Quindi che si aspetta ancora? Lo sappiamo per certo che contro la procedura si è determinato il blocco dei sindacati aziendali, ostili all’ingresso di questi lavoratori che per anni, fino al 2010,  hanno consentito la normale gestione dell’ente autostradale”. 

Una vicenda che ha tutte le connotazioni del tipico paradosso siculo, in cui lo “scaricabarile” è diventato uno sport bipartisan e senza colore politico.