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Un durissimo attacco quello di Franceso Panasci, l’imprenditore palermitano, presidente di “ImpresSe”, l’associazione nata per tutelare le piccole e medie imprese, contro i provvedimenti in tema di finanziamenti, che il governo ha varato in favore delle aziende. Un documento di fuoco con il quale viene denunciato un sistema perverso di aiuti che, a suo dire, sarebbero di fatto una truffa.

“È inutile sperare che l’arrivo del ‘nuovo’ potesse far cambiare rotta sul sistema imprese Italia – si legge nel documento -. Nemmeno la pandemia è riuscita a sensibilizzare il Governo: provare a salvare le martoriate imprese italiane. Conte, ancora una volta, con nonchalance, è riuscito a dire tutto per non dire niente. Il decreto dei decreti, che ci prospetta di come ha pensato di salvare l’economia della Nazione. E sembrava vero. Invece no!”.

“Ancora una volta – continua Panasci – ci ha incantati (non tutti) dall’alto pensiero comunicativo del suo “grande Fratello” con il bombardamento di liquidità alle imprese pari a 400 miliardi. Sì, 400 miliardi non di denaro liquido, ma di garanzie da dare alle banche a cui dovremmo rivolgerci per chiedere un prestito da pagare in un massimo di 6 anni per colpe che non abbiamo. Nessuno sconto ai maledetti imprenditori. Si, lo sappiamo come pensano le banche. Sappiamo che in tempo di pace per ottenere un finanziamento bancario sarebbe come chiedere un miracolo a un non credente e l’operazione di finanziamento garantito e senza istruttoria per un importo di 25mila euro può essere vitale per le già moribonde aziende italiane”.

“Ma se andiamo dentro ‘l’azione di rilancio economico del Governo’ ci rendiamo conto che questa è una operazione che creerà ulteriore indebitamento alle imprese attraverso il prestito bancario che servirà anche per pagare le tasse che questo stesso governo ha posticipato (probabilmente a giugno) e non abrogato per causa di forza maggiore, come sarebbe stato giusto avesse fatto. SIA MAI! Insomma un finanziamento che indebiterà le imprese per pagare lo stesso Stato che si spaccia quale salvatore dell’economia italiana. Una vera truffa spacciata per aiuto. Molti imprenditori e cittadini lo hanno capito, altri lo capiranno pian piano. Potremmo dare per buona l’operazione qualora questa azione coinvolgesse tutti: politici e casta per primi, impiegati pubblici, pensionati e tutti gli altri”.

“Niente stipendi solo garanzie e prestiti per tutti. Allora sì che potremmo dire che  ‘arrivata la guerra ed è guerra per tutti’. Non è accettabile che questo governo ci chieda di combattere una guerra con ‘i soliti noti’ affacciati alla finestra e a godersi lo spettacolo. A Conte poi in particolare chiediamo di dare un esempio eclatante per iniziare. Quale? Inizi con revocare quel super  stipendio  di 160 mila euro annue al suo portavoce e gli conceda una bella garanzia di uguale importo per un prestito bancario.  Solo così potremmo certamente dire che se è guerra è proprio guerra per tutti”.