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“Tentano di delegittimare i protagonisti dell’Antimafia” –. Diceva l’allora presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante, che rivendicava di essersi “impegnato contro il malaffare” e ricordava come già dal 2013 “i vertici di mafia abbiano messo in atto azioni di delegittimazione”. Era  il 2015 e si difendeva dalle accuse di un’inchiesta che lo vedevano al centro di un giro di corruzione e di rapporti con esponenti della mafia.

E ora l’ex presidente di Sicindustria Antonio Montante, attualmente presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta e presidente di Retimpresa Servizi di Confindustria Nazionale, è stato arrestato e poi messo ai domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di esponenti delle forze dell’ordine.

Si tratta di indagini condotte dalla squadra mobile e della procura di Caltanissetta con le quali gli viene contestato di aver creato una rete illegale per controllare l’inchiesta che era scattata nei suoi confronti tre anni fa, dopo le dichiarazioni di alcuni pentiti di mafia. Anche altre cinque persone sono finite agli arresti domiciliari e a una sesta è stato notificato un provvedimento di interdizione. Tutti soggetti al servizio di Montante, secondo i sostituti procuratori Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso, dall’aggiunto Gabriele Paci e dal procuratore capo Amedeo Bertone.

Ed era proprio il governatore Crocetta che difendeva tre anni fa Montante “dalle notizie che riporta la stampa”, sottolinenando  “l’impegno nella lotta alla mafia”.  Anche Beppe Lumia, ex presidente della Commissione Antimafia, transitato nel 2012 dal Pd alla lista Il Megafono (quella di Crocetta per intenderci) diceva della vicenda: “Salvatore Dario Di Francesco (uno dei pentiti che accusava Montante, ndr) è un ex colletto bianco, un imprenditore che è stato bombardato da Montante ai tempi della rivoluzione in Confindustria. Da quello che emerge, non c’è nulla che riguardi il presente ma il passato, i primi anni del duemila quando appunto la Confindustria di Lo Bello e Montante cominciò il bombardamento su Cosa Nostra”. E aggiunge: “sono molto scettico rispetto a questa inchiesta semplicemente perché Montante l’ho visto in azione”.

E, invece, con l’arresto di oggi, queste difese d’ufficio sono state smentite. Cala il sipario su “un’era”, quella di Antonello Montante, figura controversa tra “presunti” rapporti con la mafia e amicizie politiche.

LE REAZIONI

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “Confidando nel lavoro della Magistratura su questa ed altre vicende che riguardano l’ex presidente di Confindustria Sicilia, non posso che ribadire l’anomalia, da me più volte denunciata in diverse sedi, di un sistema Confindustriale che ha determinato per almeno sei, sette anni le politiche dei precedenti governi della Regione in settori strategici dell’economia e della vita delle nostre comunità.” 

Claudio Fava, deputato regionale #CentoPassi: “E’ scandaloso che l’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante conservi intatte le proprie cariche: presidente della  Camera di commercio di Caltanissetta e presidente di Retimpresa, una consociata di Confindustria nazionale. A lungo protetto dall’ex presidente della Regione Crocetta e dall’ex senatore Lumia, chi consente ancora oggi al signor Montante di ricoprire quegli incarichi, nonostante da due anni sia indagato per reati di mafia? Quale sistema deviato di potere è stato costruito negli anni attorno a questo imprenditore? Quanti altri protettori occulti e palesi, dentro e fuori le istituzioni, hanno protetto la sua carriera? In attesa di una risposta, chiediamo agli organi preposti, nonché al presidente nazionale Confindustria Boccia e al presidente della Regione Musumeci, di adottare i provvedimenti urgenti ed opportuni affinchè Montante venga sollevato immediatamente dalle sue funzioni. Se ad accuse così gravi e circostanziate non segue un atto di autotutela delle istituzioni, rischia di prevalere il senso tragico e ridicolo dell’impunità personale. Nessuno, di fronte al decoro delle istituzioni, può essere considerato per così tanto tempo un intoccabile”.